giovedì 1 agosto 2013

Il ministro Kyenge “L’odio razziale e l’istigazione al razzismo

Roma, 30 luglio 2013 -  “Fin da subito Maroni faccia appello ai militanti affinché cessino subito gli attacchi nei miei confronti. Questi episodi da parte della Lega li considero ormai intollerabili: persone che hanno idee diverse si devono confrontare su queste idee e non con sceneggiate come quella di ieri al Consiglio comunale di Cantù”. Lo ha detto il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge durante la presentazione del Piano nazionale contro il razzismo. “Con questo spirito ho accettato di confrontarmi con il Governatore Zaia il prossimo 3 agosto a Milano Marittima, ma ritengo di poter rispettare questo impegno solo se Maroni farà appello ai suoi militanti perché cessino gli attacchi. Se questo non avverrà, mi ritroverò costretta a declinare l’invito alla Festa della Lega".
LA RISPOSTA DI MARONI - A stretto giro di posta, la risposta del leader leghista: "Mi auguro che venga alla festa, la chiamerò per dirle la vera posizione della Lega”. Cosi’ il leader della Lega e presidente della Regione Roberto Maroni ha commentato le dichiarazioni del ministro dell’integrazione Cecile Kyenge che ha annunciato l’intenzione di declinare l’invito a partecipare alla festa del Carroccio sabato a Cervia, se non cesseranno gli insulti di esponenti della Lega nei suoi confronti.
SALVINI - Il vicesegretario della Lega Nord, Matteo Salvini, invita via Facebook ad ignorare il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge che, a suo dire, "si ricorda di esistere solo quando viene attaccata".
"Il ministero dell’Integrazione? - ha scritto - Inutile, ipocrita, costoso. L’integrazione si conquista e si matura col tempo, con la conoscenza reciproca e il rispetto, non per decreto".
E sul ministro: "Lasciamola perdere, ignoriamola, lasciamola alla sua Retorica - ha concluso - questa signora merita solo silenzio, occupiamoci di cose più serie".
BORGHEZIO ATTACCA SUL CONCUBINAGGIO - “Kyenge è un personaggio che, al di là del rispetto che si deve alla persona, si dimostra tutti i giorni inadeguato a guidare il dicastero dell’integrazione. Questo ministro continua a sproloquiare tutti i giorni sui vari argomenti e a minacciare battaglie per imporre lo ius soli o per abrogare la legge Bossi-Fini, invece la Kyenge dovrebbe prendere le distanze dal pessimo esempio rappresentato da suo padre e dalla sua famiglia di poligami - attacca dal canto suo Borghezio -  Non può continuare a giustificare il comportamento di suo padre che con 38 figli e le sue varie concubine appare sconcertante per i cittadini italiani. I quali hanno ben presente che questi comportamenti sono una delle cause della spaventosa povertà dell’Africa e della spinta di quei popoli all’immigrazione selvaggia”.
“Il ministro Kyenge - ha detto fra l’altro al quotidiano online Affaritaliani.it- si deve rassegnare: i padani non sono diversi dagli italiani e mal sopportano l’idea di un ministro imposto da un governo senza idee e da un partito senza collegamenti con il popolo”, afferma al quotidiano online Affaritaliani.it l’esponente del Carroccio”.
ASSESSORE INDAGATO PER DIFFAMAZIONE - E’ indagato per diffamazione aggravata, ai sensi della legge Mancino, Andrea Draghi, il consigliere comunale della Lega Nord di Montagnana (Padova) che aveva pubblicato su Facebook una foto del ministro Cecile Kyenge con lo slogan "Dino, dammi un crodino", in riferimento al gorilla di una nota pubblicità. La Digos ha depositato in Procura a Padova un fascicolo sulla vicenda. Se ne occupa il pm Sergio Dini, lo stesso che aveva indagato Dolores Valandro, la leghista condannata a 13 mesi per offese al ministro.
UN PERCORSO TRIENNALE CONTO IL RAZZISMO - Un piano nazionale d’azione contro il razzismo per dare una risposta “dinamica” al fenomeno della xenofobia. A presentare oggi è stata il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge che ha spiegato: “Con grande soddisfazione iniziamo un percorso triennale contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza. Ci siamo avvalsi della collaborazione dell’Unar, l’Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali . E’ l’inizio di un percorso che si aprirà con il dialogo con la società cive, per passare poi ai sindacati e agli enti locali”.
L’odio razziale e l’istigazione al razzismo sul web sarà uno dei punti principali, si rileva infatti negli ultimi anni un incremento di questo fenomeno. Il piano che sta per essere varato si svolgerà secondo due canali, la normativa e quindi la possibilità di rafforzare gli strumenti legislativi a livello nazionale e internazionale; il secondo canale riguarda la comunicazione, con workshop che partiranno già oggi pomeriggio. Per la prima volta elaboreremo un piano che sarà riconosciuto anche a livello istituzionale. Dobbiamo valorizzare le diversità perché il piano non riguarda solo gli stranieri, ma a che la comunità di rom, sinti e camminanti”.
Assi prioritari del piano sono occupazione, alloggio, istruzione, mass media, sport e sicurezza. Il piano non riguarderà solo i cittadini stranieri ma anche i cittadini italiani di origine straniera, tra i quali le seconde e le terze generazioni, con un focus specifico sulle seconde generazioni che hanno acquisito la cittadinanza italiana dopo i 18 anni. “Tra settembre e ottobre effettueremo una consultazione per arrivare al mese di novembre, quando porteremo i risultati al Consiglio dei Ministri”, ha aggiunto Kyenge. Nel 2012, l’Unar ha registrato 659 casi di discriminazione per motivi etnico/razziali, pari al 51 per cento del totale dei casi di discriminazione trattati nell’anno.

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