lunedì 16 marzo 2015

La Commissione Diritti Umani del Senato Strategia Nazionale d'inclusione di Rom, Sinti e Caminanti

La Commissione Diritti Umani del Senato, presieduta dal senatore del Partito Democratico Luigi Manconi, ha approvato - nel pomeriggio di oggi - una risoluzione per il superamento dei "campi nomadi" in Italia e per la concreta attuazione della Strategia Nazionale d'inclusione di Rom, Sinti e Caminanti.  ROMA
"La risoluzione nasce dalle visite svolte dai membri della Commissione nei mesi scorsi in campi e villaggi attrezzati, soprattutto nella città di Roma. In particolare - spiega una nota il presidente dell'organo parlamentare, il senatore Luigi Manconi - è stato visitato più volte il 'Best House Rom', il noto centro che accoglie circa 300 persone 'in spazi inadeguati e lontani dall'assicurare condizioni di vita minimamente accettabili' ". Sullo stesso centro si era espressa, di recente, anche l'assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale Francesca Danese, occasione con la quale aveva assunto l’impegno per giungere ad una rapida chiusura dello stesso, offrendo alle famiglie una sistemazione dignitosa.
"Le recenti inchieste giudiziarie hanno evidenziato come la gestione dei campi nomadi a Roma - si legge nella risoluzione - rientrasse all'interno di un sistema corruttivo finalizzato all'assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici che ha portato negli ultimi anni a un peggioramento delle condizioni di vita delle comunità Rom, alla loro segregazione e a un spreco di risorse pubbliche: nel solo 2013 e nella sola Capitale sono stati impegnati oltre sedici milioni di euro, di cui circa il 60% rappresentato dai soli costi di gestione".
Infine, la Commissione ha chiesto al Governo anche di adottare misure urgenti ed efficaci nell'ambito delle politiche generali di inclusione sociale per il miglioramento delle condizioni di vita di rom, sinti e camminanti.  www.romait.it-superamento-dei-campi-rom

domenica 8 marzo 2015

Davide Casadio, presidente dell'Associazione nazionale dei Sinti, e Alessandro Iovino


Seguito dell'indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale: audizione di Davide Casadio, presidente dell'Associazione nazionale dei Sinti, e Alessandro Iovino, sulla situazione dei Sinti italiani.  

            Prosegue l'indagine conoscitiva in titolo, sospesa nella seduta del 7 luglio scorso.
           
Il presidente MARCENARO informa che l'ufficio di presidenza ha inteso con la seduta odierna avviare una serie di audizioni volte ad acquisire elementi di conoscenza e di approfondimento intorno alla situazione delle comunità nomadi in Italia, ascoltandone i rappresentanti, senza alcuna preclusione. Allo stesso modo, in un quadro che tenga conto del contesto europeo in cui questo fenomeno è inserito, andranno ascoltati gli esperti, gli studiosi e gli operatori, nonché le voci del territorio, vale a dire le Autorità locali, le organizzazioni di volontariato e tutte le energie della società impegnate per queste popolazioni.
Davide CASADIO, presidente dell'Associazione Sinti Italia, ringrazia la commissione per l'opportunità offerta, mettendo in evidenza il fatto che si tratta della prima volta in cui un rappresentante della comunità Sinti italiana viene ascoltata da una commissione parlamentare. Al contrario di altri paesi, l'Italia non riconosce la specificità della comunità Sinti, che invece merita la massima attenzione e che troppo spesso, in virtù di pregiudizi molto radicati nella popolazione, viene confusa con la comunità rom. La comunità Sinti è antichissima e da moltissimo tempo, pur conservando in larga parte le caratteristiche del nomadismo, si è insediata in Italia. Per superare il diffuso pregiudizio sarebbe importante uscire dalla logica del confinamento delle comunità nomadi nei cosiddetti "campi nomadi", i quali che diventano luoghi di vera e propria, inaccettabile segregazione. Non bisogna dimenticare la straordinaria ricchezza culturale e la specificità della comunità Sinti che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle autorità.
Il dottor Alessandro IOVINO, portavoce dell'Associazione Sinti Italia, ricorda di avere curato un volume sulla Missione Evangelica Zigana in Italia, che coincide in larga parte con l'Associazione Sinti Italia. La Missione è  affiliata alle Assemblee di Dio in Italia, la quale è riconosciuta dallo Stato italiano. Occorre tenere presente che quasi la metà di quella che viene considerata la comunità rom in Italia, formata da circa 140 mila individui, in realtà è formata da rappresentanti della comunità Sinti, che ha caratteristiche profondamente diverse e molto peculiari. La comunità evangelica, poi, è una minoranza nella minoranza, in larghissima parte pienamente integrata nel tessuto sociale e ciò nondimeno sconta tutta una serie di prevenzioni e di diffidenze che ne rendono molto complicata la sopravvivenza. Sarebbe di estrema importanza se la commissione diritti umani del Senato, attraverso il suo lavoro riuscisse a farsi interprete della specificità della comunità Sinti e se si riuscisse a rendere maggiormente nota l'esistenza, all'interno della comunità Sinti, di una comunità evangelica pienamente integrata.
Il presidente MARCENARO nell'introdurre il dibattito chiede agli ospiti di voler fornire dettagli sulla organizzazione, in Italia delle comunità Sinti. 
Prendono quindi la parola i senatori MUGNAI (PdL) , BODEGA (LNP), LIVI BACCI (PD) e Mariapia GARAVAGLIA (PD).
Replicano brevemente Davide CASADIO e il dottor Alessandro IOVINO.

Il PRESIDENTE MARCENARO, chiude la seduta ringraziando le personalità audite e i senatori per la partecipazione al dibattito.

            La seduta termina alle ore 15,45

giovedì 5 marzo 2015

Vogliamo commerciare il ferro vecchio” per i sinti e rom e dura.....!!!!


Premessa del Presidente Radames Gabrielli Bolzano
Se mi permettete vorrei rubarvi un po’ del vostro tempo prezioso per cercare di risolvere la
problematica del lavoro per i Sinti altoatesini. Con la mia proposta che faccio a nome
dell’Associazione Nevo Drom voglio segnalarvi la volontà e soluzioni concrete, già sperimentate in
altre Province, per risolvere l’attuale situazione che crea problemi non solo ai Sinti ma anche al
sistema sociale e di conseguenza a tutta la società.
L'associazione Nevo Drom potrebbe diventare il vostro interlocutore per avvicinare la minoranza
linguistica dei Sinti dell’Alto Adige al lavoro ( regolare, rispettando i vincoli legislativi). Visto che
la maggior parte dei Sinti sta già praticando il lavoro della raccolta del ferro vecchio, l'Associazione
vuole proporre delle soluzioni per avvantaggiare e a far continuare questa attività in circostanze
legali. Perché proprio la raccolta del ferro? Perché è una delle poche attività chè:
A) gli autoctoni hanno tollerato come lavoro dei Sinti
B) attività da sempre praticata dai Sinti che li consente di mantenere anche la loro caratteristica
cultura e tradizione.
La raccolta del ferro vecchio, è un lavoro onesto e utile a tutta la popolazione maggioritaria, non
solo da lavoro alla minoranza Sinta e il sostegno per mantenere la propria famiglia onestamente,
senza dover ricorrere a diversi lavori, ma soprattutto non fa più trovare sparse su tutto il territorio
dei rottami sporchi e pericolosi per tutta la popolazione maggioritaria, specialmente per i bambini
più piccoli che si spostano continuamente a giocare senza preoccuparsi di farsi male. Inoltre non è
da sottovalutare che dopo pochi mesi il ferro vecchio abbandonato porta ruggine rovinando la fauna
e i campi circostanti dei contadini che spesso non si curano dei rottami abbandonati nei loro campi.
La minoranza Sinta che esegue questo tipo di lavoro non fa altro che aiutare la natura e tutte quelle
persone che non riescono da sole a risolvere la questione in causa, a migliorare la sicurezza sia delle
persone che della natura stessa, in pratica sta eseguendo un lavoro da spazzino “ferroso” che
mantiene l'equilibrio della natura pulita e sana.
Da far notare che anche se la minoranza Sinta esegue questo tipo di lavoro in nero, senza nessuna
licenza o autorizzazione, e la sola che sta praticando questo tipo di sistema lavorativo, perché
nessuno dei autorizzati alla raccolta/smaltimento ecc. del ferro ( Santini - Lamafer ecc.) va porta a
porta dai contadini a dare la propria disponibilità (gratuitamente) a pulire l'area in questione,
depositano un container dove i contadini ecc. devono a proprie e spese portarsi il ferro vecchio
perdendo ore di lavoro sena nessuna retribuzione.
E perciò che la maggior parte di contadini ecc. che si trovano con questi problemi piuttosto di
perdere tempo e caricarsi in macchina/trattore ecc. tutto il ferro vecchio che hanno, preferiscono
abbandonarlo da qualche parte in un cantone della propria proprietà privata, senza curarsi dei danni
  
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che infliggano ai terreni e alle persone, finché non hanno la fortuna di veder capitare per caso un
camioncino (non superiore a 35 quintali) di Sinti che fa la raccolta del ferro vecchio, nella propria
zona.
Visto che pochissimi Sinti stanno lavorando con lavori regolari, pochissimi solo perché non
riferiscono al proprio datore di lavoro l'appartenenza d'etnia che hanno, nascondendo l'etnia
d'appartenenza riescono più facilmente a trovare lavoro, ma appena si scopre l'appartenenza
“Sinti”, con qualche scusa lo/a si licenzia senza tanti preamboli.
Come tutti sanno e nessuno vuole ammettere, per la minoranza Sinta il lavoro e un problema
enorme, facile dichiarare che i Sinti non vogliono lavorare, ma difficile assumerli alle proprie
dipendenze, anche se certi lo fanno poi ci pensano gli amici e operai a farli cambiare idea, perché
non vogliono avere come aiutante ecc. un Sinto dove tener d'occhio per sempre il portafoglio,
La minoranza Sinta vuole continuare con questo tipo di lavoro, ma la legge stessa sta impedendo
tale lavoro. I Sinti lo stanno praticando in nero per varie ragioni di burocrazia ecc. e perché le
modalità ad iscriversi comportano varie problematiche: Attualmente è impossibile per la minoranza
Sinta, visto anche la mancanza economica e dei diplomi adatti che non consente 'iscrizione per il
raggiungimento delle qualifiche per garantire la raccolta del ferro, con licenze e iscrizioni alla
camera di commercio e all'albo trasportatori. Non vorrei solo lamentarmi ma oggettivamente, e
questo è anche documentabile, per l'etnia Sinta e molto difficile reperire un lavoro presso ditte o
persone private, enti ecc. e spesso solo perché d'etnia sinta.
Visto tutto questo:
L'associazione Nevo Drom chiede a voi di dare ai Sinti di Bolzano l'opportunità di continuare
questo tipo di lavoro, di dare un’opportunità come ha già fatto la città di Venezia ai Sinti residenti
nella sua circoscrizione, (vedi allegato) per fargli assaporare il lavoro e per farli continuare a
lavorare senza cercare altre risorse alternative per vivere, Perciò noi chiediamo che anche voi ci
diate una mano per arrivare alle necessarie autorizzazione di raccolta del ferro vecchio ugualmente
come sta facendo Venezia, così che si risolvono le varie problematiche che hanno i Sinti riguardo il
lavoro.
In attesa di una vostro cenno a risolvere tale situazione.
Ringrazio e saluto.
Presidente Associazione Nevo Drom
www.nevodrom.it-index-raccolta-ferro
Radames GabrielliNEVO DROM 39100 Bolzano C.F. 94092530214
Contati diretti: 3935238742 Web – www.nevodrom.it  - e mail – nevodrom@nevodrom.it  

“Vogliamo commerciare il ferro vecchio” Sinti e Rom

“Vogliamo commerciare il ferro vecchio”
 www.nevodrom.it/index.php/raccolta-ferro
Rom e sinti scendono in piazza al grido: “Essere ferraioli è il nostro lavoro!”. Contestano un provvedimento di dicembre 2012 emanato dalla Provincia di Torino e integrato con diverse circolari, che invita le aziende di recupero, riciclaggio e smaltimento di oggetti in ferro a non acquistare il materiale dagli ambulanti. L’onlus Aizo (Associazione italiana zingari oggi) spiega come questo provvedimento pesi soprattutto sulla comunità rom, dove questo tipo di raccolta e vendita è la principale fonte di sostentamento di molti nuclei familiari.
La manifestazione di rom e sinti davanti alla sede della Regione Piemonte in piazza Castello è perciò pacifica: tanti cartelli, striscioni e anche una bandiera dei sinti italiani. Una cinquantina di uomini, donne e bambini protestano davanti al palazzo sotto lo sguardo attento dei volontari dell’Aizo e, naturalmente, dei carabinieri.
Renata, una rom che è nata in Italia e abita nel quartiere Falchera, si chiede: “Ora che non ci fanno più prendere e vendere il ferro, come farò a vestire e a dare da mangiare ai miei 6 figli? Abito in una casa, devo pagare bollette e tasse. Se il provvedimento non viene ritirato, andremo tutti a rubare: io per prima”.
La raccolta, dicono alcuni manifestanti, si fa soprattutto nelle cantine e nelle cascine, dove si aiutano i proprietari a disfarsi di cose vecchie e indesiderate. Quando si accenna ai grossi furti di rame, anche recenti, la risposta è univoca: “I romeni rubano. Sono appena arrivati e già ci hanno rovinato. Per noi che abitiamo in Italia da 30 o 50 anni, è insopportabile dover pagare per le colpe di altri”. Un danno non solo per i rom ma anche per i sinti, i pensionati “e per gli italiani che a causa della grave crisi economica - si legge nel comunicato stampa diffuso dall’associazione – hanno intrapreso questa attività per racimolare denaro”.

Parlamento di Bruxelles, dove grazie alla iniziativa del vicepresidente Davide Sassoli (Pd)


Attrice sinti insultata dalla Lega ricevuta a Bruxelles Appello a Renzi: reagisca'. Solidarietà dagli Eurodeputati.

News
Stampa Scrivi alla redazione Archiviato in Diana Pavlovic, attrice e responsabile della Fondazione Rom-Sinti, insultata dall'europarlamentare leghista in diretta tv a 'Piazza Pulita', lancia un appello al premier: 'Matteo Renzi è giovane e democratico. Lo prego di reagire a quanto ha detto Gianluca Buonanno: non è accettabile che le istituzioni restino in silenzio nei confronti di chi ha definito 'feccia' un pezzo di questo Paese e dell'Europa'
'Spesso c'è timidezza, c'è silenzio. C'e' l'imbarazzo di chi pensa che parlando di rom si perdono voti. Non s'è trattato solo di un offesa personale, ma rivolta a un intero popolo che in Europa conta 12 milioni di persone, ai valori della democrazia. Frutto di una campagna violentissima contro di noi che la Lega porta avanti da 15 anni".
Oggi Diana Pavlovic è stata al Parlamento di Bruxelles, dove grazie alla iniziativa del vicepresidente Davide Sassoli (Pd) ha ricevuto la solidarietà di tanti eurodeputati, italiani, nel corso di un incontro molto partecipato. Tra loro i democratici Toia, Bettini, Viotti, Kyenge e Schlein, gli esponenti della Lista Tsipras Spinelli e Maltese e il grillino Corrao. Ma anche diversi stranieri come la svedese Soraya Post, il rumeno, anche lui Rom, Damian Draghici e l'austriaco Eugen Freund. "Ai razzisti e agli xenofobi diciamo che l'Europarlamento non si gira da un'altra, non fa finta di niente. Viviamo una emergenza, quella di assalti razzisti contro ogni minoranza che sono intollerabile nei nostri Paesi. Anche il mondo dell'informazione - conclude Sassoli - deve fare grande attenzione: hanno colpito le frasi di Buonanno, ma hanno ferito anche quegli applausi che una parte dello studio ha rivolto ai suoi insulti. Infine un messaggio ai governi a vigilare contro ogni ritorno di odio razziale nelle nostre comunità"
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La Federazione Rom e Sinti Insieme, insieme Comunicato Stampa

  La Federazione Rom e Sinti Insieme, insieme alle associazioni aderenti, procederà legalmente contro l'europarlamentare leghista Gianluca Buonanno per difendere la dignità di tutti Cittadini italiani, appartenenti alle minoranze storico - linguistiche sinte e rom, e tutti i Cittadini immigrati, appartenenti alla minoranza rom.
Le esternazioni razziste pronunciate durante la trasmissione Piazza Pulita dal leghista Gianluca Buonanno sono ignobili e vergognose. Gli applausi a quelle parole sono altrettanto ignobili e vergognosi. Un grazie di cuore a Stefano Fassina che prontamente in trasmissione si è interposto tra Dijana Pavlovic e ha apostrofato con forza Buonanno di essere un razzista. Un grazie anche a Giovanna Martelli, Consigliera del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di Pari Opportunità, che ha definito le parole di Buonanno come “un’incitazione all’odio, un punto di non ritorno”. Grazie a tutte le persone che in questi giorni stanno manifestando solidarietà a noi sinti e rom.
Da troppe settimane assistiamo in televisione a continue esternazioni di esponenti politici che gettano fango su tutti i sinti e rom in Italia, strumentalizzando singoli fatti di cronaca nera. E' in atto un vero e proprio linciaggio pubblico che su La7 a Piazza Pulita ha raggiunto il suo apice con le dichiarazioni razziste di Gianluca Buonanno.
Chiediamo ai responsabili delle televisioni e dei programmi di approfondimento politico di invitarci per affrontare seriamente le problematiche, ma anche di scegliere con cura gli interlocutori politici per non cadere nell'insulto e nello sproloquio razzista.
Chiediamo agli autori e ai giornalisti di Piazza Pulita di riparare e di invitarci in una trasmissione dedicata a noi sinti e rom italiani per discutere dei problemi che viviamo quotidianamente nel nostro Paese, l'Italia.
                                              La Costituzione della Repubblica Italiana  
                                                              Principi fondamentali
                                                                      Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Federazione Rom e Sinti Insieme
Il presidente, Davide Casadio
Davide Casadio
Mobile +39 3342511887

mercoledì 4 marzo 2015

Ec.europa.eu-giustizia -Discriminazione-rom-sinti-piattaforma-2015

Ec.europa.eu-giustizia -Discriminazione-rom-sinti-piattaforma-2015
Siamo lieti di invitarvi al 9 riunione della piattaforma europea per l'inclusione dei Rom "La via da seguire", che si terrà il 16-17 marzo 2015 a Bruxelles.
Questo incontro sarà dedicato a una consultazione con tutte le parti interessate sul futuro della piattaforma europea per l'inclusione dei Rom e Sinti per garantire che la piattaforma è più efficiente e più rispondente alle esigenze e alle sfide di integrazione dei Rom e Sinti nel contesto politico attuale.
Ci saranno anche workshop tremateci relativi al processo.
Si prega di notare che il workshop si terrà il 16 marzo, nel pomeriggio, mentre il dibattito politico con la partecipazione dei Commissari e dei ministri è in programma il 17 marzo. Informazioni dettagliate relative al programma e il luogo sono fornite sul sito della Commissione Europea.
4 marzo 2015.
Saremo lieti di darvi il benvenuto a Bruxelles!
Distinti saluti,
Segreteria Conference
Email: romaplatform@iservice-europa.eu
A nome della Commissione europea
Direzione generale Giustizia e Consumatori.
Presidente Davide Casadio