giovedì 28 novembre 2013

Nomadi, dopo l'episodio Gogna Vicenza

Nomadi, dopo l'episodio Gogna Vicenza a rischio: “Servono nuove ordinanze”

È la strategia vincente quella della integrazione da parte dei nomadi nel tessuto sociale cittadino?
Busetti: «Nessuno rifiuta l'integrazione, con qualsivoglia etnia, ma nel momento in cui il tentativo di integrare è un monologo e non un dialogo il problema non si risolve perché non è possibile permettere a nessun individuo di vivere in un contesto sociale con regole proprie che esulano da quelle comuni. Finché i nomadi non capiranno che vivere in questa società significa accettare e condividere le regole saranno sempre e comunque fuori dalla legalità. Se tutti facessero quello che vogliono nella società di oggi, con la scusa che fa parte del loro modo di vivere e delle loro abitudini, arriveremo all'anarchia. Una società invece sta in piedi e si regge se le regole vengono rispettate, da tutti. Anche i nomadi quindi devono adattarsi e capire che per l'integrazione nel tessuto sociale cittadino è necessario seguire il modo di vivere civile e le regole. Se accettano tutto questo, nessuno discrimina l'etnia e la loro presenza».

www.ladomenicadivicenza.it

«Pensiamo di spostare lì provvisoriamente il campo nomadi di viale Cricoli».

Vicenza, nomadi a Ponte Alto
Petizione degli abitanti
Avviata una petizione con riunioni tra i residenti Intorno al Centro orafo bar e aziende preoccupati. Il sindaco di Creazzo protesta: «Troppi rischi»
VICENZA. Molti lo hanno saputo dal giornale, altri erano all'oscuro ma qualcuno racconta che il primo sospetto lo hanno avuto una settimana fa vedendo due geometri del Comune gironzolare per strada Carpaneda. «Ah niente, normali controlli» hanno detto. Ma tra i residenti nella zona di Vicenza ovest c'è chi non se l'è bevuta ed è andato a chiedere in Comune. Che ha ammesso: «Pensiamo di spostare lì provvisoriamente il campo nomadi di viale Cricoli». E così gli abitanti contrariati hanno cominciato a raccogliere le firme da inviare al sindaco.
Così come chiede di ripensare alla decisione di spostare le roulotte con i loro 90 ospiti da viale Cricoli nell'area comunale di strada Carpaneda il sindaco di Creazzo, Stefano Giacomin. Che dopo aver scoperto dell'operazione dal quotidiano ha scritto una lettera urgente al sindaco Variati e al prefetto. Perché «a circa 300 metri di distanza dall'area di proprietà del Comune di Vicenza, oggetto del trasferimento, è ubicato il campo nomadi del Comune di Creazzo. Risultano evidenti i problemi di ordine pubblico che potrebbero derivare dalla vicinanza di due campi di nomadi appartenenti a diverse etnie e la vicinanza di questi alla zona residenziale del Comune di Creazzo».
Insomma sono iniziate le grandi o piccole manovre intorno a quell'area verde (o meglio incolta) che anni fa era stata anche usata un paio di stagioni come area-feste musicali in alternativa ai vari Ferrock, Spiorock e altri. E quei circa 10 mila metri quadri di terra subito dopo la zona di via Vecchia ferriera con il Centro orafo, i locali notturni, bar, officine oltre al centro culturale islamico (cioè la moschea di Vicenza) e la chiesa nigeriana sono rimasti vuoti. Fino ad ora. Anche ieri infatti sono passati alcuni addetti di Aim e Acque vicentine: «È una prima verifica per gli allacciamenti dell'acqua» dicono.
Tutti i particolari sul Giornale in edicola.
Alessandro Mognon
www.ilgiornaledivicenza.it

Associazione sinti italiani 'Riforme costituzionali Sinti Italiani

Associazione sinti italiani  'Riforme costituzionali e i diritti fondamentali del cittadino italiano nell'Unione europea',
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Navile, polizia entra all'incontro con nomadi sinti, protesta del comitato antifascista

'Riforme costituzionali e i diritti fondamentali del cittadino italiano nell'Unione europea', ciclo di incontri programmati fino a fine anno, e promossi dallo stesso Comitato, oltre al quartiere Navile e alla Missione evangelica zigana-Associazione sinti italiani. Tra i presenti - afferma Sarti - "c'erano anche sinti parenti e familiari delle vittime della strage di via Gobetti", compiuta in quel campo nomadi il 23 dicembre 1990 dalla banda della Uno bianca. “

domenica 24 novembre 2013

VENETOA pplicazione art. 266 comma 5. NEGANDO LA BOSSIBILITA PER ROM E SINTI

ROM E SINTI NEL VENETO I METALLI  FERROSI E NON FERROSI  DESTINATI AL RECUPERO Applicazione  art. 266 comma 5. NEGANDO LA BOSSIBILITA DI SOSTENERE LE LORO FAMIGLIE SVANTAGIATE E DISCRIMINATE DALLA MAGGIORANZA VENETA DELLA POLITICA E TANTO ALTRO ANCORA.

Il lavoro manca per sinti e rom e non ce possibilità  e  a riportare una realtà di famiglie, intere senza lavoro per dare possibilità al sostentamento di avere un lavoro e ma anche se il lavoro arriva per questa categorie le “discriminazioni” non mancano il diffuso “razzismo” nei confronti di sinti e rom a Vicenza nel Veneto l’unica soluzione di sopravvivenza! Per sinti e rom e il vendere a porta a porta e la raccolta del Ferro Vecchio, I METALLI FERROSI E NON FERROSI  DESTINATI AL RECUPERO Applicazione  art. 266 comma 5 che aiuta a dare questa possibilità, a queste famiglie, svantaggiate con la crisi che colpisce tutte le cita del Veneto.  chidiamo un intervento del autorita e hai governatori del Veneto e gegli enti locali per rivalutare la situazione.

Le criminalità a aumentano e i sinti e rom vengono sempre strumentalizzati e presi di mira per spostare le regie e per colpevolizzare qualcuno???? 
 Come Caprio espiatorio.

Queste cose si dicono del sondaggio “Caritas Vicentina” ma nella grande Verità non è proprio cosi il problema e più grande di quello che sembra con tutti i rispetti per i non sinti e rom i sinti e rom anno bisogno di una modifica della legge del Ambulante e sopra tutto per dare possibilità, E SICURAMENTE UN LAVORO NORMALE non si può dare lavoro a sinti e rom per il motivo che loro sono definiti zingari associali e quindi loro non vogliono lavorare questo e falso!
il lavoro ce ma non per tutti specialmente per queste categorie viste con difidenza???

La “Caritas Vicentina” può fare quello che può?
Elabora percorsi di inclusione sociale per nuclei familiari e minori Rom e Sinti secondo un approccio collaborativo, basato sulla relazione e sull’ascolto e considerando il rispetto della legalità da parte delle popolazioni Rom e Sinte quale percorso parallelo al rispetto dei diritti umani.

•Progetti individualizzati per nucleo familiare possono prevedere assistenza sanitaria, assistenza legale, inserimento scolastico per minori, servizio docce, promozione del miglioramento delle condizioni abitative e accompagnamento nelle pratiche burocratiche.

•Percorsi di approccio al lavoro, come laboratori educativi professionalizzanti per i giovani Rom e Sinti
•Incontri e occasioni di condivisione sui temi di vita familiare e quotidiana
•Incontri di conoscenza e promozione della cultura e delle tradizioni rom e sinte Sostegno  
 che intendono intraprendere un percorso di prossimità con le famiglie rom e sinte del territorio.
 e-mail: sportello.rom&sinti@caritas.vicenza.it   la Caritas?
  

La federazione  rom e sinti insieme si fa avanti e dichiara Chiediamo alla provincia di Vicenza la regione Veneto o le province del Veneto qui a Vicenza,  potrebbe fare una modifica per dare possibilità di lavoro, negli ecco centri nel settore pulizie giardinaggio lavori facili per sinti e rom, ma gli viene negato anche questo noi come Federazione Rom e Sinti insieme chiediamo un incontro con gli enti e con il presidente della regione Veneto o anche con il presidente della provincia di Vicenza Attilio Schneck.

 Altre province o regioni anno adottato la strategia nazionale del inclusione dei sinti e rom.

Inoltre viene introdotta la “vendita itinerante”, disciplinata da leggi regionali e definita come vendita  su suolo pubblico di prodotti alimentari e non alimentari al consumatore finale (quindi al dettaglio). Peraltro risulta che molti comuni italiani attualmente rilascino autorizzazioni per la vendita itinerante valida su tutto il territorio nazionale  senza fare troppa distinzione tra  dettaglio e ingrosso.

Tuttavia il rispetto della  procedura per la vendita in forma itinerante, si ritiene non sia idonea/abilitante per lo svolgimento delle attività di raccolta e trasporto di rottami metallici finalizzata alla successiva rivendita ai commercianti di materiali metallici. D’altra parte la genericità e la contraddizione tra le due norme  hanno come conseguenza la non omogenea interpretazione delle stesse da parte degli organismi preposti al rilascio delle autorizzazioni e quindi la disparità di applicazione  sul territorio nazionale.

Ciò nonostante, il particolare momento di crisi ha spinto sempre più soggetti privati a svolgere, talvolta in modo sporadico talvolta maggiormente sistematico ed organizzato, attività di raccolta di materiale metallico, da conferire agli impianti di recupero anche in assenza dei requisiti prescritti per l'ottenimento dell'iscrizione  all'Albo Gestori Ambientali con le attuali regole, mettendo in estremo disagio gli impianti di recupero autorizzati, che si vedono costretti a respingere il materiale ad alto valore aggiunto loro proposto ed a subire la concorrenza sleale di impianti che continuano a ritirare nell'illegalità.

Peraltro, anche le piccole imprese prevalentemente a carattere individuale, che svolgono l’attività di raccolta rottami metallici destinati al recupero, incontrano difficoltà essenzialmente di carattere finanziario per l’iscrizione all’Albo Gestori

Alla luce della specifica situazione economica in cui versa il paese, si ritiene necessario individuare una forma di semplificazione che renda coerente la norma ambientale con questa tipologia di aziende di commercio, per volumi di movimentazione e giro d'affari necessariamente marginali, venendo anche incontro al principio di semplificazione sancito all'art. 266 comma 5 e salvaguardando gli aspetti di tutela di fasce deboli di popolazione, quali quelli che già la norma del TULPS in qualche modo identificava, alleggerendo gli oneri amministrativi/finanziari previsti per l'iscrizione all'Albo Gestori Ambientali, garantendo la tracciabilità richiesta dalla normativa per combattere i traffici illeciti e verificare il rispetto del quantitativo massimo trasportabile. Ciò permetterebbe di regolarizzare numerose attività operanti ai limiti della legalità sul territorio, facilitando l'emersione del lavoro sommerso e arginando l’illegalità di parte di queste situazioni.

Allo stesso tempo permetterebbe di ridare vigore e maggiore trasparenza, all’intera filiera del recupero dei metalli, che al momento subisce inevitabili conseguenze economiche lungo l’intera filiera.

Si sottolinea inoltre che alcune amministrazioni hanno già emanato disposizioni contrastanti in merito e quindi, per evitare differenze di trattamento ed alterazione del mercato nelle varie zone del paese, si ritiene necessario un intervento a livello nazionale per l’applicazione uniforme della disciplina.

Davide Casadio Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme

Processo in vista per Borghezio


Offese razziste a rom e sinti processo in vista per Borghezio
Milano, 24 novembre 2013 - Rom e sinti? «Non tutti i rom sono ladri ma molti ladri sono rom (...) una bella percentuale». E se il presidente della Camera Laura Boldrini riceve alcuni rappresentanti delle comunità rom e sinti italiane: «La giornata della demagogia e del fa razzismo, poi con contorno di festival dei ladri». E ancora: «Speriamo che non si portino via gli arredi alla Camera, perché lì è pieno di quadri di pregio, di soprammobili (...) io un esamino con l’elenco di tutto quello che c’era prima della visita e di quello che è rimasto dopo lo farei prudenzialmente, l’esperienza insegna». Parole e musica di Mario Borghezio naturalmente, intervistato lo scorso aprile dalla trasmissione radiofonica “La zanzara”. Stavolta, però, rischia il processo per diffamazione aggravata dalla finalità di discriminazione o di odio etnico o razziale prevista dalla legge Mancino. La Procura, dopo gli esposti di varie associazioni rom, ha infatti chiuso le indagini sul contenuto di quell’intervista radiofonica e il pm Piero Basilone ha intenzione di chiedere a breve il rinvio a giudizio di Borghezio, habitué e di certe eleganti frasi a effetto. La primavera scorsa, persino il gruppo europarlamentare degli “euroscettici” Edf lo espulse dalle sue fila dopo che a un settimanale - intervistato sempre da uno dei giornalisti della “Zanzara” - Borghezio aveva ribadito le sue idee sul ministro Cecile Kyenge e sul «governo del bonga bonga».Potevano mancare dunque le affettuose attenzioni per rom e sinti? Ovviamente no. Così quando l’8 aprile scorso il presidente della Camera ricevette a Montecitorio una delegazione di “figli del vento” in occasione della giornata internazionale istituita dall’Onu, Borghezio signorilmente commentava alla radio: «... quelle facce di c... che qualche presidente della Camera riceve...» e poi «un saluto al popolo rom glielo mando con una certa tranquillità e con una certa preoccupazione perché non sono in casa». Così ora il leghista è indagato anche per violazione dell’articolo 3 della legge del ’75 che ratificò la convenzione di New York, per aver diffuso “idee fondate sull’odio razziale ed etnico, consistenti nel pregiudizio che gli appartenenti al popolo rom commettano furti e nemmeno si propongano di lavorare”.

venerdì 8 novembre 2013

ROM E SINTI Proposta di legge Ddl 770

IL SENATORE PROF. DOTT. FRANCESCO PALERMO E IL PROF. PAOLO BONETTI INCONTRANO LA FEDERAZIONE NAZIONALE ROM E SINTI INSIEME

Il 4 novembre 2013 il Senatore Prof. Dott.Francesco Palermo e il Giurista Prof. Paolo Bonetti hanno partecipato alla riunione straordinaria della federazione nazionale rom e sinti insieme per discutere della proposta di legge Ddl 770 di Palermo.
"norme per la tutela e le pari opportunità delle minoranze rom e sinti"

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00720324.pdf 

l'incontro e stato molto proficuo e importante, questo per capire e esaminare insieme la proposta di legge ddl 770, tantissimi sono stati i punti discussi, d'accordo con il Senatore e il giurista di definire tutta la questione al prossimo incontro .


In foto il Presidente Casadio Davide della Federazione Nazionale Rom e Sinti insieme con i Senatore Francesco Palermo e il Giurista Prof. Paolo Bonetti 



In foto i Vice Presidenti e i Consiglieri della Federazione Nazionale Rom e Sinti Insieme 

SENATORE FRANCESCO PALERMO

Laureato in legge all'università di Trento nel 1994, Palermo ebbe il primo incarico come aiuto docente all'Eurac di Bolzano. Nel 1998 si specializzò con un dottorato di ricerca in diritto costituzionale comparato all'università di Innsbruck. dal 2002 al 2003 insegnò alla Vermont Law School, negli Stati Uniti d'America per poi trasferirsi nel 2004 all'università di Verona; lo stesso anno fu nominato direttore dell'istituto di Federalismo e Regionalismo dell'Eurac. Tra il 2006 ed il 2007 fu docente all'università di Ratisbona e all'università di Zurigo e dal 2007 al 2010 lavorò per l'Osce e il Consiglio d'Europa.
E' altresì editorialista politico su alcune testate giornalistiche dell'Alto Adige

Nel 2013 si é presentato come candidato al Senato della Repubblica al collegio uninominale di Bolzano, con una lista unificata Sudtirol Volkspartai - Partito Democratico e l'appoggio dei Verdi del Sudtirolo.
Alle elezioni politiche Palermo é stato eletto Senatore al 51,8% dei voti, superando il candidato del Movimento 5 Stelle.
 
 
 
Davide Casadio Presidente Federazione Rom e Sinti insieme