sabato 21 dicembre 2013

La raccomandazione del Consiglio su misure efficaci per l’integrazione dei rom e dei sinti negli Stati membri


Rom e Sinti, adottato il primo strumento giuridico dell’UE

Ieri i 28 Stati membri dell’Unione europea si sono impegnati ad attuare una serie di raccomandazioni della Commissione europea per accelerare l’integrazione socioeconomica delle minoranze sinte e rom. La raccomandazione del Consiglio è stata adottata all’unanimità dai ministri, riuniti in sede di Consiglio, meno di sei mesi dopo che era stata presentata la proposta della Commissione (IP/13/607, MEMO/13/610). Questo è in assoluto il primo strumento giuridico dell’UE per l’inclusione dei rom e dei sinti. Con l’adozione della raccomandazione, gli Stati membri si impegnano a prendere misure mirate per colmare il divario fra i rom e il resto della popolazione.

“L’accordo odierno dimostra che gli Stati membri sono fermamente intenzionati ad affrontare con determinazione il problema dell’integrazione dei rom. I ministri hanno espresso l’impegno unanime a migliorare concretamente la situazione delle comunità rom”, ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia. “Ora che gli Stati membri dispongono degli strumenti fondamentali per l’integrazione dei rom, è importante passare dalle parole ai fatti. Non esiteremo a ricordare ai paesi dell’UE gli impegni assunti e ci accerteremo che li rispettino.”

La raccomandazione del Consiglio su misure efficaci per l’integrazione dei rom e dei sinti negli Stati membri adottata oggi contiene orientamenti specifici per aiutare gli Stati membri ad aumentare e accelerare gli sforzi. Gli Stati membri sono esortati a prendere misure mirate per colmare il divario fra i rom e il resto della popolazione. La raccomandazione potenzia il Quadro dell’UE per le strategie nazionali di integrazione dei sinti e dei rom, approvato da tutti gli Stati membri nel 2011 (IP/11/789), definendo le condizioni per un’inclusione effettiva dei sinti e dei rom negli Stati membri.

sabato 7 dicembre 2013

Comitato Strada della Carpaneda spostamento “provvisorio” del campo nomadi

Riunione dei cittadini Comitato Carpaneda: "viviamo già nel degrado, no ai nomadi"




Veronica Rigoni, Comitato strada della Carpaneda - Il Comitato Strada della Carpaneda apprende attraverso i media locali dell’eventuale possibilità di trasferimento del campo nomadi da Via Cricoli a Strada della Carpaneda tra Vicenza e Creazzo. I cittadini residenti in Strada della Carpaneda e nelle aree limitrofe di Vicenza Ovest e Creazzo, da anni convivono con numerose situazioni di degrado sociale e ambientale come prostituzione, discariche abusive, criminalità, assenza di rete fognaria, allagamenti e problemi di viabilità. 
A ciò si aggiunge la presenza nella stessa area di svariate altre realtà - locali notturni, luoghi di culto di diverse comunità religiose, lo storico campo nomadi di Via Carpaneda a Creazzo - che tutte assieme creano gravi problemi di convivenza con i residenti e gli esercenti attività economiche nella zona.
Non comprendiamo perché l’Amministrazione Comunale di Vicenza, anziché impegnarsi nel tentativo di risolvere anche uno solo dei problemi già presenti, pensi invece di aggiungerne un altro investendo risorse finanziarie per attrezzare un’area agricola priva di qualsiasi infrastruttura e assolutamente inidonea ad ospitare il campo nomadi di Via Cricoli, A MAGGIOR RAGIONE SE TALE SPOSTAMENTO DOVESSE AVERE NATURA “PROVVISORIA".
Il Comitato, nato negli anni ’90 con lo scopo di difendere l’ambiente e la salute dei cittadini nei paesi di Vicenza – Creazzo – Monteviale e zone contermini, SI OPPONE FERMAMENTE ad un progetto che, se realizzato, provocherà un’altra ferita insanabile alla già compromessa integrità e bellezza del nostro territorio.
Per TUTTI QUESTI MOTIVI il Comitato Strada della Carpaneda, assieme agli altri comitati che già si sono uniti nella protesta, ha deciso di dare voce a tutti quei cittadini contrari allo spostamento “provvisorio” del campo nomadi in Strada della Carpaneda con una grande raccolta firme operativa da oggi, sabato 7 Dicembre. Si potrà firmare nei banchetti in piazza del Comune a Creazzo e in tutte le attività commerciali che hanno aderito all'appello.

mercoledì 4 dicembre 2013

'Spettacoli tradizionali delle giostre in Lombardia: assicurano il mantenimento di un presidio

Spettacolo viaggiante: "Salvaguardare le attività tradizionali"

Così Gianni Fava intervenendo al convegno sul tema tenutosi oggi a Milano. L'assessore alla Cultura della Lombardia ha sottolineato: "Il processo attuale di presidio va sostenuto". Trecentottandadue giostre che servono circa 105.000 persone, per una presenza annua in 8.000 fiere paesane. E', in sintesi, il ritratto delle piccole giostre in Lombardia, ovvero l'insieme delle attività dello spettacolo viaggiante, che, oltre alla rivitalizzazione delle piazze comunali, comprende le tradizionali piccole attività di spettacolo gestite in particolare da appartenenti alle minoranze linguistiche sinte e destinate in particolare ai più piccoli, dai tratti fortemente identitari per la tradizione lombarda.

"Attività di nicchia - ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, intervenendo, oggi, in apertura dei lavori del convegno 'Spettacoli tradizionali delle giostre in Lombardia: sicurezza e valorizzazione delle attività verso Expo 2015' - e di qualità, frutto di attività che assicurano il mantenimento di un presidio fondamentale nei piccoli paesi: se le giostre abbandonano i nostri piccoli centri, le piazze dei piccoli centri rimangono vuote e perderanno sempre di più il loro carattere di incontro e sicurezza”

giovedì 28 novembre 2013

Nomadi, dopo l'episodio Gogna Vicenza

Nomadi, dopo l'episodio Gogna Vicenza a rischio: “Servono nuove ordinanze”

È la strategia vincente quella della integrazione da parte dei nomadi nel tessuto sociale cittadino?
Busetti: «Nessuno rifiuta l'integrazione, con qualsivoglia etnia, ma nel momento in cui il tentativo di integrare è un monologo e non un dialogo il problema non si risolve perché non è possibile permettere a nessun individuo di vivere in un contesto sociale con regole proprie che esulano da quelle comuni. Finché i nomadi non capiranno che vivere in questa società significa accettare e condividere le regole saranno sempre e comunque fuori dalla legalità. Se tutti facessero quello che vogliono nella società di oggi, con la scusa che fa parte del loro modo di vivere e delle loro abitudini, arriveremo all'anarchia. Una società invece sta in piedi e si regge se le regole vengono rispettate, da tutti. Anche i nomadi quindi devono adattarsi e capire che per l'integrazione nel tessuto sociale cittadino è necessario seguire il modo di vivere civile e le regole. Se accettano tutto questo, nessuno discrimina l'etnia e la loro presenza».

www.ladomenicadivicenza.it

«Pensiamo di spostare lì provvisoriamente il campo nomadi di viale Cricoli».

Vicenza, nomadi a Ponte Alto
Petizione degli abitanti
Avviata una petizione con riunioni tra i residenti Intorno al Centro orafo bar e aziende preoccupati. Il sindaco di Creazzo protesta: «Troppi rischi»
VICENZA. Molti lo hanno saputo dal giornale, altri erano all'oscuro ma qualcuno racconta che il primo sospetto lo hanno avuto una settimana fa vedendo due geometri del Comune gironzolare per strada Carpaneda. «Ah niente, normali controlli» hanno detto. Ma tra i residenti nella zona di Vicenza ovest c'è chi non se l'è bevuta ed è andato a chiedere in Comune. Che ha ammesso: «Pensiamo di spostare lì provvisoriamente il campo nomadi di viale Cricoli». E così gli abitanti contrariati hanno cominciato a raccogliere le firme da inviare al sindaco.
Così come chiede di ripensare alla decisione di spostare le roulotte con i loro 90 ospiti da viale Cricoli nell'area comunale di strada Carpaneda il sindaco di Creazzo, Stefano Giacomin. Che dopo aver scoperto dell'operazione dal quotidiano ha scritto una lettera urgente al sindaco Variati e al prefetto. Perché «a circa 300 metri di distanza dall'area di proprietà del Comune di Vicenza, oggetto del trasferimento, è ubicato il campo nomadi del Comune di Creazzo. Risultano evidenti i problemi di ordine pubblico che potrebbero derivare dalla vicinanza di due campi di nomadi appartenenti a diverse etnie e la vicinanza di questi alla zona residenziale del Comune di Creazzo».
Insomma sono iniziate le grandi o piccole manovre intorno a quell'area verde (o meglio incolta) che anni fa era stata anche usata un paio di stagioni come area-feste musicali in alternativa ai vari Ferrock, Spiorock e altri. E quei circa 10 mila metri quadri di terra subito dopo la zona di via Vecchia ferriera con il Centro orafo, i locali notturni, bar, officine oltre al centro culturale islamico (cioè la moschea di Vicenza) e la chiesa nigeriana sono rimasti vuoti. Fino ad ora. Anche ieri infatti sono passati alcuni addetti di Aim e Acque vicentine: «È una prima verifica per gli allacciamenti dell'acqua» dicono.
Tutti i particolari sul Giornale in edicola.
Alessandro Mognon
www.ilgiornaledivicenza.it

Associazione sinti italiani 'Riforme costituzionali Sinti Italiani

Associazione sinti italiani  'Riforme costituzionali e i diritti fondamentali del cittadino italiano nell'Unione europea',
Potrebbe interessarti: http://www.bolognatoday.it/cronaca/navile-polizia-sinti-nomadi-incontro-antifascista.html
Navile, polizia entra all'incontro con nomadi sinti, protesta del comitato antifascista

'Riforme costituzionali e i diritti fondamentali del cittadino italiano nell'Unione europea', ciclo di incontri programmati fino a fine anno, e promossi dallo stesso Comitato, oltre al quartiere Navile e alla Missione evangelica zigana-Associazione sinti italiani. Tra i presenti - afferma Sarti - "c'erano anche sinti parenti e familiari delle vittime della strage di via Gobetti", compiuta in quel campo nomadi il 23 dicembre 1990 dalla banda della Uno bianca. “

domenica 24 novembre 2013

VENETOA pplicazione art. 266 comma 5. NEGANDO LA BOSSIBILITA PER ROM E SINTI

ROM E SINTI NEL VENETO I METALLI  FERROSI E NON FERROSI  DESTINATI AL RECUPERO Applicazione  art. 266 comma 5. NEGANDO LA BOSSIBILITA DI SOSTENERE LE LORO FAMIGLIE SVANTAGIATE E DISCRIMINATE DALLA MAGGIORANZA VENETA DELLA POLITICA E TANTO ALTRO ANCORA.

Il lavoro manca per sinti e rom e non ce possibilità  e  a riportare una realtà di famiglie, intere senza lavoro per dare possibilità al sostentamento di avere un lavoro e ma anche se il lavoro arriva per questa categorie le “discriminazioni” non mancano il diffuso “razzismo” nei confronti di sinti e rom a Vicenza nel Veneto l’unica soluzione di sopravvivenza! Per sinti e rom e il vendere a porta a porta e la raccolta del Ferro Vecchio, I METALLI FERROSI E NON FERROSI  DESTINATI AL RECUPERO Applicazione  art. 266 comma 5 che aiuta a dare questa possibilità, a queste famiglie, svantaggiate con la crisi che colpisce tutte le cita del Veneto.  chidiamo un intervento del autorita e hai governatori del Veneto e gegli enti locali per rivalutare la situazione.

Le criminalità a aumentano e i sinti e rom vengono sempre strumentalizzati e presi di mira per spostare le regie e per colpevolizzare qualcuno???? 
 Come Caprio espiatorio.

Queste cose si dicono del sondaggio “Caritas Vicentina” ma nella grande Verità non è proprio cosi il problema e più grande di quello che sembra con tutti i rispetti per i non sinti e rom i sinti e rom anno bisogno di una modifica della legge del Ambulante e sopra tutto per dare possibilità, E SICURAMENTE UN LAVORO NORMALE non si può dare lavoro a sinti e rom per il motivo che loro sono definiti zingari associali e quindi loro non vogliono lavorare questo e falso!
il lavoro ce ma non per tutti specialmente per queste categorie viste con difidenza???

La “Caritas Vicentina” può fare quello che può?
Elabora percorsi di inclusione sociale per nuclei familiari e minori Rom e Sinti secondo un approccio collaborativo, basato sulla relazione e sull’ascolto e considerando il rispetto della legalità da parte delle popolazioni Rom e Sinte quale percorso parallelo al rispetto dei diritti umani.

•Progetti individualizzati per nucleo familiare possono prevedere assistenza sanitaria, assistenza legale, inserimento scolastico per minori, servizio docce, promozione del miglioramento delle condizioni abitative e accompagnamento nelle pratiche burocratiche.

•Percorsi di approccio al lavoro, come laboratori educativi professionalizzanti per i giovani Rom e Sinti
•Incontri e occasioni di condivisione sui temi di vita familiare e quotidiana
•Incontri di conoscenza e promozione della cultura e delle tradizioni rom e sinte Sostegno  
 che intendono intraprendere un percorso di prossimità con le famiglie rom e sinte del territorio.
 e-mail: sportello.rom&sinti@caritas.vicenza.it   la Caritas?
  

La federazione  rom e sinti insieme si fa avanti e dichiara Chiediamo alla provincia di Vicenza la regione Veneto o le province del Veneto qui a Vicenza,  potrebbe fare una modifica per dare possibilità di lavoro, negli ecco centri nel settore pulizie giardinaggio lavori facili per sinti e rom, ma gli viene negato anche questo noi come Federazione Rom e Sinti insieme chiediamo un incontro con gli enti e con il presidente della regione Veneto o anche con il presidente della provincia di Vicenza Attilio Schneck.

 Altre province o regioni anno adottato la strategia nazionale del inclusione dei sinti e rom.

Inoltre viene introdotta la “vendita itinerante”, disciplinata da leggi regionali e definita come vendita  su suolo pubblico di prodotti alimentari e non alimentari al consumatore finale (quindi al dettaglio). Peraltro risulta che molti comuni italiani attualmente rilascino autorizzazioni per la vendita itinerante valida su tutto il territorio nazionale  senza fare troppa distinzione tra  dettaglio e ingrosso.

Tuttavia il rispetto della  procedura per la vendita in forma itinerante, si ritiene non sia idonea/abilitante per lo svolgimento delle attività di raccolta e trasporto di rottami metallici finalizzata alla successiva rivendita ai commercianti di materiali metallici. D’altra parte la genericità e la contraddizione tra le due norme  hanno come conseguenza la non omogenea interpretazione delle stesse da parte degli organismi preposti al rilascio delle autorizzazioni e quindi la disparità di applicazione  sul territorio nazionale.

Ciò nonostante, il particolare momento di crisi ha spinto sempre più soggetti privati a svolgere, talvolta in modo sporadico talvolta maggiormente sistematico ed organizzato, attività di raccolta di materiale metallico, da conferire agli impianti di recupero anche in assenza dei requisiti prescritti per l'ottenimento dell'iscrizione  all'Albo Gestori Ambientali con le attuali regole, mettendo in estremo disagio gli impianti di recupero autorizzati, che si vedono costretti a respingere il materiale ad alto valore aggiunto loro proposto ed a subire la concorrenza sleale di impianti che continuano a ritirare nell'illegalità.

Peraltro, anche le piccole imprese prevalentemente a carattere individuale, che svolgono l’attività di raccolta rottami metallici destinati al recupero, incontrano difficoltà essenzialmente di carattere finanziario per l’iscrizione all’Albo Gestori

Alla luce della specifica situazione economica in cui versa il paese, si ritiene necessario individuare una forma di semplificazione che renda coerente la norma ambientale con questa tipologia di aziende di commercio, per volumi di movimentazione e giro d'affari necessariamente marginali, venendo anche incontro al principio di semplificazione sancito all'art. 266 comma 5 e salvaguardando gli aspetti di tutela di fasce deboli di popolazione, quali quelli che già la norma del TULPS in qualche modo identificava, alleggerendo gli oneri amministrativi/finanziari previsti per l'iscrizione all'Albo Gestori Ambientali, garantendo la tracciabilità richiesta dalla normativa per combattere i traffici illeciti e verificare il rispetto del quantitativo massimo trasportabile. Ciò permetterebbe di regolarizzare numerose attività operanti ai limiti della legalità sul territorio, facilitando l'emersione del lavoro sommerso e arginando l’illegalità di parte di queste situazioni.

Allo stesso tempo permetterebbe di ridare vigore e maggiore trasparenza, all’intera filiera del recupero dei metalli, che al momento subisce inevitabili conseguenze economiche lungo l’intera filiera.

Si sottolinea inoltre che alcune amministrazioni hanno già emanato disposizioni contrastanti in merito e quindi, per evitare differenze di trattamento ed alterazione del mercato nelle varie zone del paese, si ritiene necessario un intervento a livello nazionale per l’applicazione uniforme della disciplina.

Davide Casadio Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme

Processo in vista per Borghezio


Offese razziste a rom e sinti processo in vista per Borghezio
Milano, 24 novembre 2013 - Rom e sinti? «Non tutti i rom sono ladri ma molti ladri sono rom (...) una bella percentuale». E se il presidente della Camera Laura Boldrini riceve alcuni rappresentanti delle comunità rom e sinti italiane: «La giornata della demagogia e del fa razzismo, poi con contorno di festival dei ladri». E ancora: «Speriamo che non si portino via gli arredi alla Camera, perché lì è pieno di quadri di pregio, di soprammobili (...) io un esamino con l’elenco di tutto quello che c’era prima della visita e di quello che è rimasto dopo lo farei prudenzialmente, l’esperienza insegna». Parole e musica di Mario Borghezio naturalmente, intervistato lo scorso aprile dalla trasmissione radiofonica “La zanzara”. Stavolta, però, rischia il processo per diffamazione aggravata dalla finalità di discriminazione o di odio etnico o razziale prevista dalla legge Mancino. La Procura, dopo gli esposti di varie associazioni rom, ha infatti chiuso le indagini sul contenuto di quell’intervista radiofonica e il pm Piero Basilone ha intenzione di chiedere a breve il rinvio a giudizio di Borghezio, habitué e di certe eleganti frasi a effetto. La primavera scorsa, persino il gruppo europarlamentare degli “euroscettici” Edf lo espulse dalle sue fila dopo che a un settimanale - intervistato sempre da uno dei giornalisti della “Zanzara” - Borghezio aveva ribadito le sue idee sul ministro Cecile Kyenge e sul «governo del bonga bonga».Potevano mancare dunque le affettuose attenzioni per rom e sinti? Ovviamente no. Così quando l’8 aprile scorso il presidente della Camera ricevette a Montecitorio una delegazione di “figli del vento” in occasione della giornata internazionale istituita dall’Onu, Borghezio signorilmente commentava alla radio: «... quelle facce di c... che qualche presidente della Camera riceve...» e poi «un saluto al popolo rom glielo mando con una certa tranquillità e con una certa preoccupazione perché non sono in casa». Così ora il leghista è indagato anche per violazione dell’articolo 3 della legge del ’75 che ratificò la convenzione di New York, per aver diffuso “idee fondate sull’odio razziale ed etnico, consistenti nel pregiudizio che gli appartenenti al popolo rom commettano furti e nemmeno si propongano di lavorare”.

venerdì 8 novembre 2013

ROM E SINTI Proposta di legge Ddl 770

IL SENATORE PROF. DOTT. FRANCESCO PALERMO E IL PROF. PAOLO BONETTI INCONTRANO LA FEDERAZIONE NAZIONALE ROM E SINTI INSIEME

Il 4 novembre 2013 il Senatore Prof. Dott.Francesco Palermo e il Giurista Prof. Paolo Bonetti hanno partecipato alla riunione straordinaria della federazione nazionale rom e sinti insieme per discutere della proposta di legge Ddl 770 di Palermo.
"norme per la tutela e le pari opportunità delle minoranze rom e sinti"

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00720324.pdf 

l'incontro e stato molto proficuo e importante, questo per capire e esaminare insieme la proposta di legge ddl 770, tantissimi sono stati i punti discussi, d'accordo con il Senatore e il giurista di definire tutta la questione al prossimo incontro .


In foto il Presidente Casadio Davide della Federazione Nazionale Rom e Sinti insieme con i Senatore Francesco Palermo e il Giurista Prof. Paolo Bonetti 



In foto i Vice Presidenti e i Consiglieri della Federazione Nazionale Rom e Sinti Insieme 

SENATORE FRANCESCO PALERMO

Laureato in legge all'università di Trento nel 1994, Palermo ebbe il primo incarico come aiuto docente all'Eurac di Bolzano. Nel 1998 si specializzò con un dottorato di ricerca in diritto costituzionale comparato all'università di Innsbruck. dal 2002 al 2003 insegnò alla Vermont Law School, negli Stati Uniti d'America per poi trasferirsi nel 2004 all'università di Verona; lo stesso anno fu nominato direttore dell'istituto di Federalismo e Regionalismo dell'Eurac. Tra il 2006 ed il 2007 fu docente all'università di Ratisbona e all'università di Zurigo e dal 2007 al 2010 lavorò per l'Osce e il Consiglio d'Europa.
E' altresì editorialista politico su alcune testate giornalistiche dell'Alto Adige

Nel 2013 si é presentato come candidato al Senato della Repubblica al collegio uninominale di Bolzano, con una lista unificata Sudtirol Volkspartai - Partito Democratico e l'appoggio dei Verdi del Sudtirolo.
Alle elezioni politiche Palermo é stato eletto Senatore al 51,8% dei voti, superando il candidato del Movimento 5 Stelle.
 
 
 
Davide Casadio Presidente Federazione Rom e Sinti insieme

martedì 15 ottobre 2013

UNO SPAZIO PER LA MEMORIA OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE 2013

OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE 2013

15 ottobreUNO SPAZIO PER LA MEMORIA
con Pino Petruzzelli, Luca Bravi e Davide Casadio
BERGAMO Liceo Mascheroni
Via Alberico Da Rosciate 21/A ore 11.05
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

23 ottobre
UNO SPAZIO PER LA MEMORIA con Pino Petruzzelli, Luca Bravi e Davide Casadio
GENOVA Istituto Firpo - Buonarroti
Via Canevari 51 ore 11.00
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
8 novembre
UNO SPAZIO PER LA MEMORIA con Pino Petruzzelli, Luca Bravi e Davide Casadio
FINALE EMILIA (MO) Istituto Calvi
Via Digione 20 ore 10.30
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca



http://www.teatroipotesi.org/news.html

http://www.teatroipotesi.org/home.html

www.sinti-italiani.it

lunedì 30 settembre 2013

'Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei camminanti' 2013 - 2020

 'Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei camminanti'
Quattro gli ambiti di intervento: istruzione, lavoro, salute e alloggio. Punto di contatto l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar). Finanziamenti con fondi nazionali ed europei

Minoranze 01.03.2012
Presentata a Bruxelles la 'Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei camminanti'
Quattro gli ambiti di intervento: istruzione, lavoro, salute e alloggio. Punto di contatto l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar). Finanziamenti con fondi nazionali ed europei
Istruzione, lavoro, salute e alloggio sono i quattro cardini attorno ai quali si svilupperà la ‘Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei caminanti’ 2012-2020.

Il documento, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 febbraio, è stato realizzato dal ministro per la Cooperazione internazionale e per l’Integrazione Andrea Riccardi e coinvolgerà i ministeri di Interno, Lavoro e Politiche sociali, Giustizia, Salute, Istruzione, Università e Ricerca ed enti locali attraverso una ‘cabina di regia’ coordinata sul territorio dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar).
Inviato martedì scorso a Bruxelles, il testo adempie alle richieste della Commissione europea con la Comunicazione 173 del 5 aprile 2011.

Il Piano prevede, per i primi due anni, interventi per «aumentare la capacity-building istituzionale e della società civile per l’inclusione sociale dei rom, sinti e caminanti» attraverso l’attivazione di «Piani locali per l’inclusione sociale delle comunità». Tra le altre «azioni di sistema» individuate, la promozione di un sistema permanente di centri territoriali contro le discriminazioni, che si avvarrà di una rete di antenne territoriali gestita dall’Unar per la rilevazione e la presa in carico dei fenomeni di discriminazione; l’abbattimento degli stereotipi con campagne di informazione; l’elaborazione un «modello di partecipazione delle comunità ai processi decisionali nazionali e locali» con il coinvolgimento degli attori istituzionali e delle principali associazioni.
Istruzione
Un focus particolare è dedicato alle iniziative previste per accrescere le opportunità educative, favorendo l'aumento del numero degli iscritti a scuola, nonché la frequenza, il successo scolastico e la piena istruzione. Ciò anche attraverso processi di pre-scolarizzazione che puntino alla partecipazione dei giovani all’istruzione universitaria, all’alta formazione e formazione-lavoro anche mediante prestiti d’onore, borse di studio e altre agevolazioni previste dalla legge.
Lavoro
Tra le misure previste a sostegno dell'inserimento lavorativo, ampio spazio è dato alla promozione della formazione professionale, come strumento per superare situazioni di irregolarità o precarietà del lavoro e favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali autonome, nonché percorsi di inserimento specifici per donne e giovani under 35.
Salute
Analologa attenzione è rivolta all’accesso ai servizi sociali e sanitari sul territorio, all’implementazione della prevenzione medico-sanitaria con particolare attenzione a donne, bambini, anziani e disabili. Obiettivo è favorire la salute riproduttiva e coinvolgere i servizi sociali nei programmi di cura medica mediante l’inserimento di mediatori culturali.
Alloggio
Indicata come priorità quella di «aumentare l’accesso ad un ampio ventaglio di soluzioni abitative in un’ottica partecipativa di superamento definitivo di logiche emergenziali e di grandi insediamenti monoetnici e nel rispetto delle opportunità locali, dell’unità familiare e di una strategia fondata sull’equa dislocazione». Tra gli obiettivi, favorire la cooperazione interistituzionale per l’offerta abitativa e l’informazione sulle risorse economiche e i dispositivi amministrativi a disposizione per le politiche abitative.

giovedì 26 settembre 2013

UNO SPAZIO PER LA MEMORIA - Roma 23 Settembre Tutti a Scuola

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

UNO SPAZIO PER LA MEMORIA
Ovvero perché i rom e i sinti avrebbero bisogno
di un buon ufficio stampa
Ideato da
Associazione Sinti Italiani in viaggio per il diritto e la cultura
Centro Teatro Ipotesi
Associazione Sucar Drom
Università Telematica da Vinci di Chieti
UNO SPAZIO PER LA MEMORIA è un progetto indirizzato ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado. E’ dalla scuola, luogo della conoscenza, che si deve partire per contrastare stereotipi e pregiudizi.
UNO SPAZIO PER LA MEMORIA è un viaggio tra ieri e oggi alla scoperta di un popolo sconosciuto e misconosciuto al tempo stesso.
Un viaggio nella storia e nella cultura degli “zingari”.

Davide Casadio

giovedì 19 settembre 2013

Cécile Kyenge - Sinti e Rom

Immigrati, oggi Tavolo interministeriale su inclusione Rom, Sinti e Caminanti
Al centro la Strategia nazionale di integrazione 2012-2020
di red - 17 settembre 2013 14:41
fonte il Velino/AGV NEWS

 Roma Alle 11 di oggi, presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei ministri, il ministro per l’integrazione e le politiche giovanili Cécile Kyenge e la vice ministro con delega alle pari opportunità Maria Cecilia Guerra hanno avviato i lavori della Cabina di regia politica che, con le competenze di tutte le Amministrazioni, intende dare impulso all’attuazione della Strategia nazionale per l’integrazione di Rom, Sinti e Caminanti 2012-2020. L’obiettivo – informa una nota della presidenza del Consiglio dei ministri - è quello di individuare nuove linee di indirizzo delle politiche di inclusione delle comunità rom e sinte: il Tavolo interministeriale ha visto la partecipazione, fra gli altri, del ministro per gli Esteri Emma Bonino, del sottosegretario del ministero dell’Interno Domenico Manzione, del sottosegretario al ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Marco Rossi Doria, del sottosegretario di Stato al ministero di Giustizia Giuseppe Beretta e del sottosegretario al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali Giuseppe Castiglione. Nel corso della riunione, Kyenge ha sottolineato come persiste ancora oggi “un’immagine stereotipata delle comunità di Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia perché troppo spesso continuano ad essere alimentati stereotipi ed ansie collettive per i quali deve ammettersi una responsabilità della politica, dei media e, in particolare dei new social media che, come dimostrano i recenti casi di cronaca, impattano direttamente in ambiti strategici come quello della scuola”.

La ministra ha quindi ribadito la necessità di “unire le forze, al fine di assicurare l’adeguatezza delle risorse rispetto agli obiettivi prefissati, di colmare i gaps esistenti, integrando, di volta in volta, le politiche scelte in base alle esperienze e ai bisogni manifesti e, infine, di continuare a garantire un confronto serrato tra tutte le istituzioni su metodologie, priorità e risorse, per l’inclusione sociale delle comunità rom e sinte”. È stata inoltre evidenziata l’esigenza di promuovere, in collaborazione con l’UNAR – Punto di contatto nazionale per l’attuazione della Strategia, “un maggiore coordinamento delle politiche di inclusione di Rom e Sinti in ambito regionale e di favorire lo sviluppo di piani locali di integrazione sociale, d’ intesa con i comuni, oltre allo sviluppo di linee di indirizzo tematico a livello nazionale sui fronti dell’occupazione, della salute, dell’educazione e delle politiche abitative”. I quattro assi primari d’intervento sono stati richiamati anche dal vice ministro Guerra la quale, intervenendo anche sulla difficile condizione di marginalità in cui versano le donne Rom, ha affermato che “la prospettiva di genere, inserita ormai in quasi tutti i programmi in materia di pari opportunità, impone l’individuazione dei fattori discriminatori tra uomo e donna, l’analisi delle disparità anche culturali e la formulazione di specifici obiettivi che, nel caso delle donne e delle fanciulle rom richiede un sforzo aggiuntivo in considerazione della loro esposizione alle forme multiple di discriminazione, in quanto donne ed in quanto membri di una minoranza”. Proprio oggi infatti si apre a Helsinki - ha ricordato la Guerra- la quarta conferenza internazionale delle donne Rom organizzata dal Consiglio di Europa per discutere di questi temi. www.ilvelino.it

martedì 27 agosto 2013

Strategia NL'intervista | Cecile Kyenge: «Orgogliosa di fare il ministro» L'intervista | Cecile Kyenge: «Orgogliosa di fare il ministro» L'intervista | Cecile Kyenge: «Orgogliosa di fare il ministro» azionale d’inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti

L'intervista | Cecile Kyenge: «Orgogliosa di fare il ministro»
Il bilancio dopo i primi mesi da ministro dell'integrazione. «Non solo Ius Soli, in questi  100 giorni ho preparato importanti progetti per i giovani, il dialogo tra religioni e i diritti» strategia nazionale d’inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti.
di Andrea Marini
 .Fino all’anno scorso c’era anche lei tra le decine di volontari quotidianamente impegnati nei turni tra gli stand, i ristoranti, o a distribuire materiale a Ponte Alto. Ecco quindi che quella di oggi per Cecile Kyenge, ministro modenese dell’Immigrazione nel governo Letta, sarà una serata speciale. Sarà lei infatti a tagliare il nastro della festa provinciale del Pd. Una festa che cade a ridosso della scadenza dei primi 100 giorni di vita del govern o delle larghe intese, in cui il suo nome è stato citato un numero di volte probabilmente minore soltanto a quello di Letta, per via della sua battaglia per favorire l’integrazione degli stranieri e per lo Ius Soli .
Ministro, bentornata a Modena. Con quale bilancio di questa sua esperienza?
«Sono molto soddisfatta. In questi 100 giorni sono riuscita a lavorare sull'idea di un cambiamento culturale della società e su progetti ben specifici dall'integrazione delle politiche migratorie, in senso molto ampio, e di integrazione delle minoranze, tra le diversità. E in ultimo sulle politiche giovanili e per le adozioni internazionali, settori per me nuovi ma in cui c’è tanto da fare»
La cosa che l'ha resa più orgogliosa?
«È stata quella di aver posto con forza un tema che è diventato un punto fondamentale nel Paese: la cittadinanza al di là della nazionalità. Una nuova cittadinanza e una nuova convivenza, un nuovo modo di coesione sociale. Evidenziare un punto fondamentale: ci sono diritti e doveri in tutti i settori. Ponendo all'attenzione la questione delle seconde generazioni, fondamentale per tutto il territorio».
Le è stato utile il bagaglio di esperienza accumulato sui temi come immigrazione e integrazione qui a Modena, da sempre avanti su questo settore?
«Direi che l'esperienza, il bagaglio che mi sono portata dietro è importante e aiuta a concretizzare alcuni progetti del ministero. Soprattutto sul fronte dell’integrazione, quanto fatto a Modena mi risulta utile; così come è utile confrontarlo con il cammino e i percorsi di altre realtà italiane. Su Modena è stato importante il progetto di formazione, sensibilizzazione approccio multiculturale, il settore sanitario, così come la preparazione degli operatori della scuola, ma anche per gli studenti, i giovani. Questo percorso locale e regionale mi aiuta, sono molto fiera di portare avanti le buone pratiche di questo territorio».
E la cosa che più l’ha ferita in questi 100 giorni?
«Occorre distinguere tra i due piani: personale e istituzionale. Sul piano personale ho sempre tenuto a non farmi trascinare e toccare da offese e provocazioni alla mia persona. Cerco di far capire che serve un cambiamento culturale che riguarda tutta la società non ci si deve riferire a una sola persona. Ma tutti insieme si deve lottare per combattere razzismo, xenofobia e altre discriminazioni. Ecco quindi che sul piano istituzionale, al di là della mia persona, sto lavorando per far sì che chi riveste una carica istituzionale sia protetta e rispettata, proprio per il ruolo istituzionale che riveste e perchè abbia gli strumenti per fare bene il suo lavoro».
Cosa le è mancato in più in questi mesi della vita normale. Nel rapporto con la famiglia, le figlie.
«Sicuramente l'autonomia, la semplice quotidianità. Quanto alla famiglia sono fiera del supporto molto forte che mi sta dando. Noi siamo sempre stati molto insieme, ora hanno capito che è un po’ più difficile, sono spesso lontano, ma mi stanno agevolando molto.
Le manca il lavoro da oculista a Modena
«Soprattutto il contatto con i miei pazienti, perchè andava oltre la professione. Si diventava un po’ i confidenti. Sento la mancanza di questo contatto umano. Anzi approfitto della Gazzetta per mandare un caro saluto a tutti i miei pazienti e far presente loro che pur essendo nel ministero li penso spesso e me li ricordo uno a uno».
In questi mesi del suo lavoro si è parlato praticamente solo di Ius soli, ma lei fa anche altre cose. Ad esempio?
«La p rima cosa che affronteremo a settembre sarà il rilancio del servizio civile nazionale Uscirà un bando nazionale per il quale abbiamo trovato i fondi per 92 milioni per impegnare 15mila 500 giovani, 14mila 500 per u nservizio nel sociale e partecipare a progetti di coop sociali, 850 per progetti di cooperazione internazionale. Poi un’altra quota, circa 300, per l’assistenza ad invalidi civili o non vedenti o ciechi civili, di questo progetto sono orgogliosa. Dopo un anno e passa di immobilismo si è ripreso a lavorare in questo settore con un segnale del Senato, che ha approvato un ulteriore milione per il servizio civile».
Si occupa anche di politiche giovanili. Come vede la situazione dei giovani in Italia.
«È inutile nascondere il momento difficile. Posso assicurare, come ha più volte ribadito il presidente Letta, che loro sono tra le priorità del governo. Sono tanti i progetti interministeriali. Ad esempio stiamo per lanciare la creazione di un Fondo rotatorio per concedere mutui a giovani coppie e single con figli. Con apertura anche per i lavoratori atipici. Ad oggi lo stanziamento è di 50 milioni ma potrà salire a 110 entro il 2015. Il tutto in concerto con il ministro Lupi e la collaborazione dell’Abi. In pratica lo Stato sarà Garante dei mutui di giovani coppie e single con figli, anticipando anche le somme che giovani e single si impegneranno poi a restituire ».
E che altro?
«Daremo un’occasione di lavoro a tanti giovani neolaureati che impegneremo assumendoli per lavorare al piano straordinario per l’informatizzazione e digitalizzazione del patrimonio artistico nazionale».
È vero che il decreto del fare ha snellito le procedure per ottenere la cittadinanza?
«Questa norma riguarda prima di tutto il fatto di mettere i diritti al centro dell'attenzione. I giovani stranieri, in possesso dei requisiti, al compimento del 17 esimo anno e 6 mesi di età riceveranno una lettera che li informa di questa possibilità Per avere la cittadinanza non basterà presentare solo la residenza, ma si potrà testimoniare il proprio percorso all’interno del paese si potrà con i certificati scolastici e poi c’è l’obbligo agli enti locali di usare gli strumenti informatici per velocizzare le procedure».
E sul fronte delle religioni e della discriminazione?
«Abbiamo avviato un percorso per il piano triennale contro la discriminazione razziale a settembre terremo un incontro con le Associazioni e i ministeri interessati, le Regioni, gli enti locali e le associazioni sindacali e dei datori di lavoro. Inoltre con il supporto dell’Unar – Ufficio Nazionale antidiscriminazione razziale, sono in fase di monitoraggio l’avvio dei tavoli regionali e locali per l’attuazione della strategia nazionale d’inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti. Ma lavoriamo anche sull’inclusione delle diverse religioni con iniziative congiunte in tema d’integrazione tramite il dialogo interreligioso. E ci saranno tavoli europeo e incontri all’Onu, a New York».
Uno dei problemi, anche a Modena, è la gestione dei tanti minori stranieri non accompagnati che giungono nelle varie città.
«È la nuova emergenza, noi siamo mobilitati anche per supportare il lavoro degli enti locali, anche dal punto di vista economico e ricordo anche il lavoro che stiamo facendo sul fronte delle adozioni internazionali».
Questo governo durerà per riuscire a fare tutte queste cose?
«Mi auguro di sì. Io fino a quando saremo in carica lavorerò su tutti questi progetti».
27 agosto 2013  Gazzettadimodena.it

lunedì 26 agosto 2013

Rimozione della voce "zingari" dai moduli

Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani

INIZIATIVE

Rom
  • Rimozione della voce "zingari" dai moduli usati dalle forze dell'ordine per le denunce di furto e rapina

    Il presidente della Commissione diritti umani del Senato Luigi Manconi, su segnalazione del senatore Francesco Palermo, membro della Commissione, il 6 agosto scorso ha scritto al comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli per chiedere notizie circa la presenza della voce "zingari" nel modulo prestampato per la ricezione di una denuncia per furto presso la stazione dei Carabinieri di Pieve Ligure (GE) (in allegato). La questione è stata segnalata, allo stesso tempo, al capo della Polizia Alessandro Pansa. Lo stesso 6 agosto, alla lettera del presidente Manconi è seguita la risposta del generale Gallitelli con cui ha comunicato di aver provveduto a sollecitare l'eliminazione della voce in questione dai campi informativi della banca dati interforze del Ministero dell'interno e di conseguenza dai moduli in uso in tutti gli uffici delle forze dell'ordine (corrispondenza in allegato).
    Denuncia
    Lettera Sen. Manconi
    Lettera Gen. Gallitelli

SEMPLIFICATA L'INSTALLAZIONE DI BUNGALOW E CASINE E LE CASEMOBILI

Decreto Fare, per i bungalow non serve più il permesso di costruire

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Purché la loro collocazione sia conforme alle leggi regionali applicabili. Assocamping: “risolta l'annosa questione delle case mobili”

bungalow decretofareDal 21 agosto scorso è in vigore la legge di conversione del decreto del fare (decreto-legge n. 69/13), pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 20 agosto.
Una norma che sta facendo discutere è quella di cui al comma 4 dell'articolo 41, relativa agli interventi di nuova costruzione per la sosta e il soggiorno di turisti. I presidenti delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno criticato la disposizione perché, assimilando la presenza di roulotte e camper all'interno dei campeggi ad interventi di nuova costruzione, da assoggettare al permesso di costruire, rischia di danneggiare il settore dell'open air (LEGGI TUTTO).
SEMPLIFICATA L'INSTALLAZIONE DI BUNGALOW E CASINE. Ma, per la precisione, che cosa dice la norma contestata? L'articolo 41, comma 4 della legge del Fare dispone che “All'articolo 3, comma 1, lettera e.5), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, dopo le parole «esigenze meramente temporanee», sono aggiunte le seguenti «ancorché siano ((installati)), con temporaneo ancoraggio al suolo, all'interno di strutture ricettive all'aperto, in conformità alla normativa regionale di settore, per la sosta ed il soggiorno di turisti.»”.
La disposizione, dunque, integra la definizione di interventi di nuova costruzione recata dall’art. 3 del T.U. edilizia (D.P.R. 380/2001), attraverso una modifica alla lettera e.5) del comma 1 del medesimo articolo. La finalità è quella di semplificare l'installazione di strutture mobili quali bungalow e casine: per le installazioni posizionate, con temporaneo ancoraggio al suolo, all’interno di strutture ricettive all’aperto per la sosta ed il soggiorno di turisti, non è necessario il permesso di costruire, purché la loro collocazione sia effettuata in conformità alle leggi regionali applicabili.
ASSOCAMPING: SCONGIURATA LA CHIUSURA DI CENTINAIA DI CAMPEGGI E VILLAGGI VACANZE. La norma è accolta con favore da Assocamping Confesercenti, che ha diffuso nel giugno scorso una nota di commento, all'indomani dell'approvazione del Decreto Fare in Consiglio dei Ministri. “Per risolvere alcune questioni interpretative, spesso causa di sequestri e di blocco dell’attività turistico-ricettiva all’aperto, la norma inserita nel Decreto Legge – spiega l'Associazione - riguarda il posizionamento di allestimenti mobili di pernottamento, quali camper, caravan, case mobili, e relativi accessori (verande, cucinotti, ecc.), temporaneamente ancorati al suolo, all’interno di strutture ricettive all’aperto per la sosta ed il soggiorno di turisti.
In particolare, facendo riferimento a normative di settore contenute in diverse leggi regionali, con le nuove norme i campeggi non necessitano di permesso a costruire, laddove detto posizionamento sia effettuato in conformità alle leggi regionali applicabili ed al progetto già autorizzato con il rilascio del permesso a costruire per le medesime strutture ricettive”.

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domenica 25 agosto 2013

Dachau Subito cominciarono a perseguitare ogni avversario politico: ebrei, sinti e rom


FERMIAMO I NUOVI RAZZISTI di Angela Merkel Dachau insieme

Angela Merkel, Dachau © Getty Images
21 agosto 2012 – Per la prima volta un leader tedesco ha visitato il campo di sterminio di Dachau, l’unico lager che fu e rimase funzionante dall’inizio alla fine del regime nazionalsocialista dove trovarono la morte ben 41.500 prigionieri. All’indomani della visita, riportiamo il discorso di Angela Merkel, pronunciato dopo aver deposto una corona di fiori davanti al memoriale del lager nazista. Il testo è stato tradotto e pubblicato dal quotidiano la Repubblica.

FERMIAMO I NUOVI RAZZISTI di Angela Merkel
“Per tutti noi, il memoriale del campo di sterminio nazionalsocialista di Dachau è legato al ricordo di un capitolo orrendo, disumano e senza eguali della Storia tedesca. Ma voi superstiti qui presenti oggi, al contrario di me nata nel ’54, allora avete dovuto sperimentare e vivere l’orrore di persona, sulla vostra pelle. Per voi, espropri e persecuzione, deportazione, fame e malattie, terrore e violenza fino all’assassinio di massa, tutto ciò fu allora per voi un’orrida amara realtà.
Per me è un momento molto commovente, incontrarci qui, voi tutti superstiti e testimoni della memoria di quel crimine senza pari che fu commesso qui in questo paese, voi parenti delle vittime, incontrarvi proprio in questo luogo. Proprio il desiderio di ringraziarvi dal profondo del cuore, per l’invito e soprattutto perché siete venuti. So bene quanta forza, energia, lotta col dolore del ricordo costi ogni anno di più tornare qui, dove voi o i vostri cari affrontaste tanta inenarrabile pena.

Un dolore così profondo dura una vita intera e oltre. E al tempo stesso resta vivo, legato al ricordo dei suoi testimoni di pietra. Per questo è importante tenere vivo il concetto di luoghi della memoria come questo, e il loro valore costitutivo. Perché luoghi della memoria come questo toccano non solo la comprensione razionale, bensì anche le emozioni delle visitatrici e dei visitatori che vengono. Così, quanto qui accadde torna nel presente, con tutta la sua carica di monito e memoria.

Le origini del campo di concentramento di Dachau risalgono a ottant’anni or sono. Allora, nel 1933, i nazionalsocialisti avevano preso il potere in Germania. Subito cominciarono a perseguitare ogni avversario politico: ebrei, sinti e rom, omosessuali, disabili. Subito cominciarono a costruire i lager, e tra i primi a funzionare per i loro disegni criminali fu Dachau.
Il nome stesso del luogo, Dachau, divenne tristemente famoso. Perché il lager di Dachau servì da modello per il sistema dei campi di concentramento e di sterminio, quel sistema su cui la macchina-Stato totalitario di persecuzione nazionalsocialista si fondò, fino al suo più orribile strappo e violazione dei valori costitutivi della civiltà umana, la Shoah.

Dachau fu l’unico lager che fu e rimase funzionante dall’inizio alla fine del regime nazionalsocialista. In tutto, oltre duecentomila prigionieri furono internati qui, e circa 41.500, solo qui a Dachau tra i sei milioni e oltre del totale delle vittime dei lager nazisti, trovarono la morte. Il 29 aprile 1945 i soldati americani dettero la libertà ai sopravvissuti. Ricordiamolo, oggi e sempre: ogni prigioniero, qui nel lager di Dachau e in ogni altro lager nazista, aveva una storia personale, una storia e una vita che furono brutalmente interrotte e in milioni di casi eliminate, cancellate. Il ricordo di ognuno di questi milioni di destini, di vite spezzate, riempie me, Cancelliere federale, di tristezza e vergogna. Ma al tempo stesso, da luoghi della memoria come questo, il memoriale del lager di Dachau, viene a noi tutti un monito urgente e grave: come fu possibile, in Germania, che persone, esseri umani, a causa della loro origine, della loro religione, delle loro opinioni politiche o dei loro orientamenti sessuali, si videro negare e strappare per sempre e brutalmente il diritto alla vita, e come fu possibile che la stragrande maggioranza dei tedeschi allora non scese in campo contro di ciò, non si oppose, bensì nella migliore delle ipotesi lasciò fare? Luoghi come questo ammoniscono ciascuno di noi oggi a riflettere sul presente, ad aiutare e fare tutto il possibile perché ciò non accada più. Perché non accada più che l’indifferenza, il voltarsi dall’altra parte, o addirittura l’applauso consenta che esseri umani siano discriminati, maltrattati, fino a dover temere totalmente indifesi per la loro vita. Ecco, questa è la responsabilità che resta e cresce per noi tedeschi, per quel che è accaduto allora, è questo è il motivo per cui è irrinunciabile tenere vive e aiutare come facciamo istituzioni e luoghi della memoria come questo, i luoghi che ci ricordano nella nostra vita quotidiana di oggi le vittime dei crimini della Germania nell’epoca del nazionalsocialismo. Noi lottiamo e dobbiamo lottare decisi e determinati contro ogni forma di antisemitismo, razzismo ed estremismo di destra, e sosteniamo e dobbiamo sostenere decisi contro quelle sfide il coraggio civile e l’impegno volontario. Ma non è finita, c’è un’altra cosa che per noi è dovere sapere e ricordare, a causa di quanto qui accadde: il ricordo, la memoria, devono essere tramandati di generazione in generazione, lo dico da Cancelliere federale. I giovani devono sapere e dovranno sapere sempre quali dolori e sofferenze furono arrecati al mondo dalla Germania. I giovani devono e dovranno imparare come lottare contro le tendenze estremiste. E anche loro, giovani di oggi, dovranno un giorno tramandare questa memoria e queste lezioni ai loro figli e ai loro nipoti. Caro signor Mannheimer, lei sopravvissuto all’Olocausto oggi qui presente al mio fianco, le dona a noi tutti la testimonianza e il ricordo dell’orrore dei nazionalsocialisti. Lei si è sempre posto come compito, la cito, “dal buio più cupo della storia costruire ponti per riconciliarsi e avvicinarsi, per rafforzare la democrazia e combattere contro l’antisemitismo e il razzismo”. Molti testimoni di quell’epoca e molti sopravvissuti hanno sempre agito così come lei invità ad agire, e molti in età ben avanzata lo fanno ancora oggi. Io provo nell’emozione e nella ragione un sentimento di degno, forte rispetto e ammirazione per quanto testimoni e superstiti ancora fanno per noi, per rendere possibile che noi non dobbiamo provare oggi o domani l’orrore di allora. Da Cancelliere federale sono profondamente grata a loro. Per questo è per me un grande onore che voi testimoni e superstiti abbiate visitato il memoriale del lager di Dachau insieme a me. Vi ringrazio, perché so bene che questa vostra scelta è ben altro che una scelta ovvia. È un ponte della storia al presente, quello che noi vogliamo costruire insieme anche per il futuro.
Foto apertura: © Joerg Koch/Getty Images

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