lunedì 20 aprile 2015

Manifestazione ! del 16 maggio 2015 A Bologna ricorda 1944 il diritto dei Sinti in Italia

 
Era il 16 maggio 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz quando le SS decisero di farla finita con il campo adibito alle famiglie zingare. Un olocausto, quello patito da Sinti e Rom, che in molti preferiscono dimenticare, o meglio far finta che non sia mai avvenuto. Quel giorno le SS ricevettero l’ordine di smantellare il campo, ovvero di eliminare tutti gli internati. Nessuno si sarebbe mai aspettato di assistere a una rivolta dei gitani reclusi che, quel 16 maggio, uscirono dalle loro baracche in oltre quattromila, decisi però a non farsi massacrare senza combattere. In teoria dovevano uscire e seguire i nazisti fino alle camere a gas, ma quel giorno decisero di ribellarsi raccogliendo pietre e spranghe e lanciandosi contro le SS. I tedeschi poi gliela fecero pagare riducendo alla fame il campo e uccidendo ben 2897Sinti e Rom nella stessa notte, il 2 agosto dello stesso anno. E’ questa la triste storia dei massacri commessi dai nazisti ai danni anche di non ebrei, dimenticati per decenni e solo negli ultimi anni riscoperti anche grazie al lavoro di storici e minoranze etniche. Secondo le ultime ricostruzioni si crede che i nazisti abbiano trucidato qualcosa come 500.000 tra Rom, Sinti e Manush, ed è opportuno ricordare come durante il processo di Norimberga i superstiti non siano nemmeno stati ammessi come parte civile. Siamo tutti Sinti e Rom.
 
Costituzione Italiana
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.



4.000 Rom internati nello zigeunerlager di Auschwitz decisero di opporsi ai loro aguzzini, che secondo programma erano venuti a prelevarli, per condurli nelle camere a gas. Di fronte a un’umanità ridotta in condizioni pietose – formata da nugoli di bambini pelle e ossa, donne e capifamiglia scalzi – si trovava la più potente e organizzata macchina di oppressione morte di tutti i tempi. Non furono solo gli uomini a decidere di non piegare il capo di fronte ai carnefici in divisa; anche le manine ossute dei bimbi e delle donne raccolsero pietre, mattoni, spranghe, rudimentali lame e tutti insieme i Sinti e Rom di Auschwitz dissero: «No!».
 
«Non vi daremo i nostri piccoli, perché li facciate uscire dai vostri camini. I vostri medici ne hanno già straziati tanti, sperimentando la loro scienza mostruosa su di loro. Le loro urla salivano fino al cielo, più in alto ancora del fumo denso che usciva dai crematori, più in alto ancora delle nostre preghiere. Non annienterete le nostre famiglie, cui avete già tolto i doni preziosi della libertà e della dignità. Non lasceremo alle vostre mani rapaci, ai vostri cuori tenebrosi, al vostro odio disumano la bellezza delle nostre vite, la santità dell’amore che unisce le nostre famiglie in un popolo povero, ma fiero».
 
Le mamme stringevano al petto i bimbi più piccoli, mentre combattevano; i ragazzini difendevano lo zigeunerlager finché il sangue non li copriva, rendendoli simili agli spiriti della vendetta delle leggende; braccia scure brandivano armi rudimentali in un impeto instancabile, finché le SS si ritirarono, esterrefatte davanti a quell’eroismo, a quel coraggio sovrumano che affrontava le pallottole e le baionette con la carne nuda. Le SS si ritirarono, portando con sé molti cadaveri tedeschi. Solo il 2 agosto 1944 i nazisti – dopo aver ridotto in fin di vita la popolazione Sinti e Rom prigioniera della «fabbrica della morte», limitando al minimo il suo sostentamento alimentare – riuscirono a liquidare lo zigeunerlager. 2.897 eroi Rom furono assassinati in una sola notte nelle camere a gas di Birkenau.

Davide Casadio Presidente

giovedì 16 aprile 2015

Davide Casadio, presidente rom e sinti:come Ieri "Hitler”- oggi “Salvini" !

Perché il 16 maggio è la data in cui ricorre una ribellione di rom e sinti,
scoppiata nel Lager !
 
  Davide Casadio Presidente
Luca V. Calcagno- Davide Casadio, presidente della Federazione rom e sinti, ha annunciato una manifestazione a Bologna per il 16 maggio “contro un nuovo Olocausto”. Ad Articolotre.com parla dello stato dei rom e dei sinti in Italia, dell'integrazione e delle politiche xenofobe dei partiti di estrema destra.

Perché la manifestazione del 16 maggio?
Perché il 16 maggio è la data in cui ricorre una ribellione di rom e sinti scoppiata nel lager nazista di Birkenau. Siamo arrivati al punto di metterci in evidenza scendendo in piazza, perché c'è un pericolo reale. Abbiamo scelto una data simbolica, perché a Birkenau la rivolta era contro la morte, mentre oggi siamo annientati due volte, moralmente e culturalmente, e soprattutto nella dignità   perché siamo senza diritti.

Un commento circa i partiti di estrema destra e xenofobi in posizioni di potere in molti Paesi dell'Europa?
In questi paesi i rom e i sinti vengono strumentalizzati per accaparrare consensi per le campagne politiche di questi partiti, per esempio come fa qui in Italia la Lega Nord. Salvini fa la stessa politica che faceva Hitler quando diceva che i rom e i sinti sono asociali, non hanno voglia di lavorare, ce l'hanno nel DNA, nel sangue. Non c'è un costruire, c'è un negare: tu sei il problema, lo zingaro, il delinquente. L'Olocausto non è scoppiato da un giorno all'altro, ma è stato un procedere per tappe…

 
“Olocausto” è un'esagerazione?
Non si tratta ovviamente di un Olocausto di massa, però moralmente e culturalmente è come se lo fosse, perché la legge non tiene conto di noi, non abbiamo diritti e non veniamo considerati come cittadini italiani. Ancora, non abbiamo un rappresentante in Parlamento. L'esito è che noi rom e sinti italiani siamo costretti a rinnegare la nostra origine. Una volta c'erano i sinti, giostrai che viaggiavano sulle roulotte, e ricordo che  i grandi parchi divertimenti prima di essere mete turistiche, che attirano persone da tutta Italia, erano parchi giochi sinti. Adesso hanno quasi tutti una casa e quando vanno in vacanza prendono il treno o l'aereo, rinnegando la loro cultura. Dirò di più: adesso tutti possono fare uso di spettacolo viaggiante, non c'è una sorta “diritto d'autore”, ecco perché anche lì sta scomparendo il lavoro.

Come giudica le politiche di integrazione dell'Italia?
L'Italia non è razzista, ma ha paura, perché è in crisi. I meccanismi di integrazione e di interazione ci sono, anche se molti politici vivono e speculano su tutto questo, senza affrontare la realtà delle cose. Il Parlamento europeo parla di rom e ai sinti che vanno tutelati, ma soltanto perché siamo utilizzati come portatori di voti. Veniamo strumentalizzati da molte amministrazioni italiane con progetti che poi non recano alcun vantaggio, perché i rom e i sinti di origine italiana non prendono un centesimo, anche se si dice che ricevono denaro dallo Stato.

Al momento non c'è l'integrazione al lavoro, l'acculturazione, l'inclusione, non c'è la rappresentanza ripeto. Rom e sinti vengono interpellati, ma poi decidono sempre gli altri. Non ci viene data la possibilità di decidere insieme per le comunità che rappresentiamo. I rom devono autorappresentarsi. Ci sono degli step da superare, come l'integrazione e il lavoro, soprattutto questo che dà dignità.

E sui pregiudizi a riguardo di rom e sinti?
Noi rom e i sinti italiani siamo circa 200 mila, lo 0,25% della popolazione, e non viviamo nei campi nomadi. In questi vivono soprattutto rom che vengono dai balcani. Anzi, molti tra di noi hanno votato sempre Berlusconi anche quando appoggiava la Lega, perché diceva di risollevare l'Italia.

Circa i pregiudizi come i furti, mi chiedo, se viene negato il ferro vecchio, se viene negato il minimo per mantenere una famiglia, cosa si può fare? Ma se la situazione si rovesciasse e chi alimenta questi pregiudizi diventasse la minoranza, senza politiche sociali, del lavoro, del diritto? Cosa potrebbe fare? Negarsi, entrando a far parte della maggioranza, ma al prezzo dell'abbandono della propria cultura d'origine. 

Bologna Manifestazione 16 Maggio (Memoria Dimenticata 1944 - “rivolta dei gitani”) Sinti e Rom in Europa in Italia

(Memoria Dimenticata 1944 - “rivolta dei gitani”)  Sinti e Rom in Europa in Italia
la manifestazione del 16 maggio a bologna ricorda e si ribella (All'odio e Razzismo)
Il 16 maggio del 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz andava in scena la dimenticata “rivolta dei gitani”. Ogni anno si ricordano le atrocità del nazifascismo, ma in pochi ricordano quei 500.000 tra Sinti e Rom massacrati dal Terzo Reich.    (Memoria Dimenticata -  “rivolta dei gitani”)
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1-«Non vi daremo i nostri piccoli, perché li facciate uscire dai vostri camini. I vostri medici ne hanno già straziati tanti, sperimentando la loro scienza mostruosa su di loro. Le loro urla salivano fino al cielo, più in alto ancora del fumo denso che usciva dai crematori, più in alto ancora delle nostre preghiere. 2 -Non lasceremo alle vostre mani rapaci, ai vostri cuori tenebrosi, al vostro odio disumano la bellezza delle nostre vite, la santità dell’amore che unisce le nostre famiglie in un popolo povero, ma fiero».  formata da nugoli di bambini pelle e ossa, donne e capifamiglia scalzi – si trovava la più potente e organizzata macchina di oppressione morte di tutti i tempi. 3- Le mamme stringevano al petto i bimbi più piccoli, mentre combattevano; i ragazzini difendevano lo zigeunerlager finché il sangue non li copriva, rendendoli simili agli spiriti della vendetta delle leggende; braccia scure brandivano armi rudimentali in un impeto instancabile, finché le SS si ritirarono, esterrefatte davanti a quell’eroismo, a quel coraggio sovrumano che affrontava le pallottole e le baionette con la carne nuda.
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Era il 16 maggio 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz quando le SS decisero di farla finita con il campo adibito alle famiglie zingare. Un olocausto, quello patito da Sinti e Rom, che in molti preferiscono dimenticare, o meglio far finta che non sia mai avvenuto. Quel giorno le SS ricevettero l’ordine di smantellare il campo, ovvero di eliminare tutti gli internati. Nessuno si sarebbe mai aspettato di assistere a una rivolta dei gitani reclusi che, quel 16 maggio, uscirono dalle loro baracche in oltre quattromila, decisi però a non farsi massacrare senza combattere. In teoria dovevano uscire e seguire i nazisti fino alle camere a gas, ma quel giorno decisero di ribellarsi raccogliendo pietre e spranghe e lanciandosi contro le SS. I tedeschi poi gliela fecero pagare riducendo alla fame il campo e uccidendo ben 2897Sinti e  Rom nella stessa notte, il 2 agosto dello stesso anno. E’ questa la triste storia dei massacri commessi dai nazisti ai danni anche di non ebrei, dimenticati per decenni e solo negli ultimi anni riscoperti anche grazie al lavoro di storici e minoranze etniche. Secondo le ultime ricostruzioni si crede che i nazisti abbiano trucidato qualcosa come 500.000 tra Rom, Sinti e Manush, ed è opportuno ricordare come durante il processo di Norimberga i superstiti non siano nemmeno stati ammessi come parte civile. Siamo tutti Sinti e Rom ........????
4.000 Rom internati nello zigeunerlager di Auschwitz decisero di opporsi ai loro aguzzini, che secondo programma erano venuti a prelevarli, per condurli nelle camere a gas. Di fronte a un’umanità ridotta in condizioni pietose – formata da nugoli di bambini pelle e ossa, donne e capifamiglia scalzi – si trovava la più potente e organizzata macchina di oppressione morte di tutti i tempi. Non furono solo gli uomini a decidere di non piegare il capo di fronte ai carnefici in divisa; anche le manine ossute dei bimbi e delle donne raccolsero pietre, mattoni, spranghe, rudimentali lame e tutti insieme i Sinti e Rom di Auschwitz dissero: «No!».
«Non vi daremo i nostri piccoli, perché li facciate uscire dai vostri camini. I vostri medici ne hanno già straziati tanti, sperimentando la loro scienza mostruosa su di loro. Le loro urla salivano fino al cielo, più in alto ancora del fumo denso che usciva dai crematori, più in alto ancora delle nostre preghiere. Non annienterete le nostre famiglie, cui avete già tolto i doni preziosi della libertà e della dignità. Non lasceremo alle vostre mani rapaci, ai vostri cuori tenebrosi, al vostro odio disumano la bellezza delle nostre vite, la santità dell’amore che unisce le nostre famiglie in un popolo povero, ma fiero».
Le mamme stringevano al petto i bimbi più piccoli, mentre combattevano; i ragazzini difendevano lo zigeunerlager finché il sangue non li copriva, rendendoli simili agli spiriti della vendetta delle leggende; braccia scure brandivano armi rudimentali in un impeto instancabile, finché le SS si ritirarono, esterrefatte davanti a quell’eroismo, a quel coraggio sovrumano che affrontava le pallottole e le baionette con la carne nuda. Le SS si ritirarono, portando con sé molti cadaveri tedeschi. Solo il 2 agosto 1944 i nazisti – dopo aver ridotto in fin di vita la popolazione Sinti e  Rom prigioniera della «fabbrica della morte», limitando al minimo il suo sostentamento alimentare – riuscirono a liquidare lo zigeunerlager. 2.897 eroi Rom furono assassinati in una sola notte nelle camere a gas di Birkenau.
Davide Casadio Presidente Federazione Rom e sinti insieme in Italia

mercoledì 15 aprile 2015

Manifestazione sinti e rom a Bologna 16 maggio sabato ore 10:00 fine ore 15:00 vi aspettiamo tutti Ok !


Il 16 maggio a Bologna la manifestazione nazionale di rom e sinti "contro un nuovo olocausto"

Il presidente Casadio: "Denunceremo Salvini per incitamento all'odio. Se dovessero accadere episodi di violenza contro di noi sapremo di chi è la colpa". Sarà Bologna a ospitare, il prossimo 16 maggio, la manifestazione nazionale di rom e sinti. Lo annuncia Davide Casadio, presidente della Federazione rom e sinti, nell'ultima puntata di KlausCondicio.

 Il 16 maggio non è una data scelta a caso: in quel giorno nel lager di Birkenau gli internati sinti e rom si ribellarono ai nazisti. "Non escludo assolutamente un nuovo olocausto per rom e sinti, se in Europa dovessero andare al potere persone di estrema destra come Salvini", afferma Casadio, che annuncia di voler denunciare il leader della Lega nord "alla Corte Europea di Strasburgo, per incitamento all'odio razziale e alla violenza, con una richiesta di risarcimento danni per cinque milioni di euro". Secondo Casadio, infatti, "Salvini ha violato palesemente tutte le leggi comunitarie che impediscono a un politico di alimentare odio e aizzare la gente ad agire in modo, violento contro una specifica comunità creando un clima da pogrom. Se dovessero accadere episodi di violenza o pogrom contro persone rom sapremo di chi sarà la colpa". "Il virus del razzismo - continua Casadio - sta alimentando discriminazioni fomentate da personaggi come Salvini, che stanno facendo politica come accadde negli anni trenta", quando "i nostri genitori o nonni venivano perseguitati dal nazifascismo, quando venimmo sterminati". Bologna.repubblica.it

CASADIO: CON SALVINI RISCHIO OLOCAUSTO PER SINTI E ROM Video su Youtube!

marco ottina   6 giorni fa  

bravo a mio cugino Casadio e un grazie alle persone che ci danno un diritto di replica a tutte queste brutte cose che mostrano nella nostra cultura e non facciano vedere solo il lato sporco della medaglia e che non devono fare da tutta l'erba un fascio chi sbaglia deve pagare e in tutti i sensi e non buttare fumo negli occhi hai italiani o usare i sinti o i rom come specchietto per le allodole e nascondere le loro malefatte. Nessuno ci ha chiesto se volevamo vivere nei campi, ci hanno messi li... punto e basta pretendono che non vanno rubare ma se sono nati dalla miseria e senza nessuna istruzione cose, volevano dei geni in fisica i capi e solamente la conseguenza dei lager, la differenza tra i due e che prima ci sterminavano con il gas e adesso ci lasciano abbandonati a noi stessi. o meglio dire per comodità "comodità intendo che lo stato manda fior di quattrini ai comuni x sanificare un capo nomadi e vorrei vedere quanti ne vengono spesi realmente e non sono solo chiacchere ci sono documenti che ne parlano. E un diritto di tutti vedere dove vanno spesi i soldi pubblici ma non dei sinti né dei rom se volete potete contattarmi al 3312386382 luca grazie di tutto

www.youtube.com-Davide-Casadio

giovedì 9 aprile 2015

Divieti hai Nomadi Joe Formaggio, ci sono delle leggi e tu vai contro sinti e rom nel Vicentino Sindaco di Albettone (Vi),

Al Sig, Sindaco di Albettone (Vi), Joe Formaggio,  ci sono delle leggi e tu vai contro…
Signore sindaco tolga quel divieto contro i nomadi e lo faccia per tutti i camper e caravan.
 
 
Divieti di sosta valgono per tutti non solo per i nomadi sinti e rom questo e puro ! razzismo e discriminatorio nei confronti della minoranza sinta e rom.  E in realtà diventa incitamento al

“Odio Razziale” contro chi ancora non e riconosciuto come minoranza storica linguistica.
La Federazione rom e sinti insieme  invita a togliere i cartelli, con urgenza.
La nostra valutazione e che il sindaco deve togliere quei cartelli di divieto di sosta ha nomadi e fare come fanno tutte le altre citta italiane. Il bivacco il campeggio il sostare ma non il divieto hai Nomadi
Questo il nome del primo cittadino - ha appena varato un'ordinanza che vieta ai nomadi la sosta su tutto il territorio del comune, Il sindaco vicentino vara il "divieto di sosta ai nomadi": "Al mio paese non li voglio “I Nomadi!
Un tale divieto è chiaramente incostituzionale.
Art. 3: tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche o condizioni personali e sociali).
 I divieti di sosta valgono per tutti o per nessuno, il cartello del sindaco di Albettone rischia di essere solo provocatorio, o propagandistico vuole fare strada come razzista ok !

Il divieto di Sosta hai Sinti e Rom i Nomadi.
La maggioranza dei Comuni ha emanato delle ordinanze di ?divieto di sosta ai nomadi? Che, in palese contrasto con il dettato costituzionale (articoli 3 e 16), negano il diritto di circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale ai soli Cittadini Italiani riconosciuti come ?nomadi? ?zingari? O ?girovaghi?
Le politiche sociali rivolte alle popolazioni sinte e rom tende apertamente all’inclusione sociale, al? Integrazione, all’assimilazione. Ma a una continua sottilità e di esclusione sociale generale e pericolosa

Rare sono le realtà dove le comunità sinte e rom sono considerate protagoniste sociali e dove sono attuate politiche d’interazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale, riconoscendo le loro società, le loro culture e le loro lingue sinta e rom.

  Ancora oggi in Italia non è riconosciuto il Porrajmos, la persecuzione razziale subita dai Sinti e dai Rom durante il fascismo e il nazismo che ha portato allo sterminio della metà dei Sinti e dei Rom in Europa.

Negli anni 40 - 45   il sindaco sta rischiando delle denunce invitiamo a toglierli  per dare rispetto alle leggi e alla costituzione Italia.

Strategia Nazionale Rom e Sinti
STRATEGIA NAZIONALE D’INCLUSIONE DEI ROM, DEI SINTI, E DEI CAMINANTI 2012/2020
ATTUAZIONE COMUNICAZIONE COMMISSIONE EUROPEA N.173/2011

Come è noto, la Commissione dell’Unione europea con la Comunicazione n.173 del 4 aprile 2011, “Un quadro dell’Unione europea per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020”, approvata dal Consiglio nella seduta del 23-24 giugno 2011, ha sollecitato gli Stati membri all’elaborazione di strategie nazionali di inclusione dei Rom o all’adozione di misure di intervento nell’ambito delle politiche più generali di inclusione sociale per il miglioramento delle condizioni di vita di questa popolazione.
Il Governo Italiano, nel 2012, ha deciso di seguire questa complessa questione con un approccio interministeriale. Si è preso atto, da un lato, della necessità, non solo di fornire all’Unione Europea, le risposte che sono fino ad oggi mancate, ma al tempo stesso di segnare una Strategia che possa guidare nei prossimi anni, una concreta attività di inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti (RSC), superando definitivamente la fase emergenziale che, negli anni passati, ha caratterizzato l’azione soprattutto nelle grandi aree urbane. D’altra parte, gli assi principali di intervento, investono ruoli, funzioni e competenze di Amministrazioni diverse, che devono concorrere in maniera coordinata all’obiettivo che il Governo si è prefissato nella cornice comunitaria. Il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione è stato, quindi, investito della responsabilità di costruire, di concerto con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Interno, della Salute, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e della Giustizia, una cabina di regia delle politiche dei prossimi anni, coinvolgendo le rappresentanze degli Enti regionali e locali, compresi i Sindaci di grande aree urbane e le stesse rappresentanze delle comunità Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia. Si è dato, quindi, da subito, inizio ad un confronto serrato sulle metodologie, sulle priorità e sulle risorse.
La cabina di regia così costituita guiderà il processo di integrazione nel tempo, verificando periodicamente i risultati raggiunti, l’aderenza delle scelte fatte e dei progetti alle indicazioni dell’Unione Europea, integrando, di volta in volta, le politiche scelte in base alle esperienze e ai bisogni che si manifesteranno. L’azione, quindi, della cabina di regia, che si avvale come punto di contatto nazionale dell’UNAR, continuerà con regolarità nel tempo, prendendo in esame le esperienze passate e portando a completamento alcune iniziative già in corso, soprattutto in materia di “housing” e di servizi di mediazione culturale e di contrasto alla dispersione scolastica, integrandole, peraltro, con i contributi che sono stati già in parte forniti e che verranno progressivamente implementati dalla cabina di regia anche negli altri settori d’intervento.

Poi, discenderanno, sempre sotto la guida politica uniforme della Struttura di vertice, quattro Tavoli sugli specifici problemi dell’abitazione, dell’istruzione, del lavoro e della salute e, altresì, alcuni Gruppi di lavoro relativi all’aggiornamento costante dei dati, presupposto indispensabile per la scelta della politica di settore, al riconoscimento giuridico di alcune situazioni determinatesi, in particolare, a seguito del conflitto dei Balcani e dell’arrivo in Italia di alcune Comunità prive di documenti, oltre a monitorare costantemente la disponibilità dei Fondi nazionali e dell’Unione Europea, il loro corretto impiego e l’adeguatezza delle risorse agli obiettivi prefissati.
Istruzione. Un focus particolare è dedicato alle iniziative previste per accrescere le opportunità educative, favorendo l'aumento del numero degli iscritti a scuola, nonché la frequenza, il successo scolastico e la piena istruzione. Ciò anche attraverso processi di pre-scolarizzazione che puntino alla partecipazione dei giovani all’istruzione universitaria, all’alta formazione e formazione-lavoro anche mediante prestiti d’onore, borse di studio e altre agevolazioni previste dalla legge.
Lavoro. Tra le misure previste a sostegno dell'inserimento lavorativo, ampio spazio è dato alla promozione della formazione professionale, come strumento per superare situazioni di irregolarità o precarietà del lavoro e favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali autonome, nonché percorsi di inserimento specifici per donne e giovani under 35.
Salute. Analoga attenzione è rivolta all’accesso ai servizi sociali e sanitari sul territorio, all’implementazione della prevenzione medico-sanitaria con particolare attenzione a donne, bambini, anziani e disabili. Obiettivo è favorire la salute riproduttiva e coinvolgere i servizi sociali nei programmi di cura medica mediante l’inserimento di mediatori culturali.
Abitare. Indicata come priorità quella di "aumentare l’accesso ad un ampio ventaglio di soluzioni abitative in un’ottica partecipativa di superamento definitivo di logiche emergenziali e di grandi insediamenti monoetnici e nel rispetto delle opportunità locali, dell’unità familiare e di una strategia fondata sull’equa dislocazione". Tra gli obiettivi, favorire la cooperazione interistituzionale per l’offerta abitativa e l’informazione sulle risorse economiche e i dispositivi amministrativi a disposizione per le politiche abitative.

Art. 3: tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche o condizioni personali e sociali).

Il Piano, inviato martedì scorso a Bruxelles, adempie alle richieste della Commissione europea con la Comunicazione 173 del 5 aprile 2011.


Presidente Federazione rom e sinti insieme
Davide Casadio

Lo annuncia Davide Casadio, presidente della Federazione rom e sinti a Bologna

 
Il 16 maggio a Bologna la manifestazione nazionale di rom e sinti "contro un nuovo olocausto"

Il presidente Casadio: "Denunceremo Salvini per incitamento all'odio. Se dovessero accadere episodi di violenza contro di noi sapremo di chi è la colpa" Sarà Bologna a ospitare, il prossimo 16 maggio, la manifestazione nazionale di rom e sinti. Lo annuncia Davide Casadio, presidente della Federazione rom e sinti, nell'ultima puntata di KlausCondicio.

Il 16 maggio non è una data scelta a caso: in quel giorno nel lager di Birkenau gli internati sinti e rom si ribellarono ai nazisti. "Non escludo assolutamente un nuovo olocausto per rom e sinti, se in Europa dovessero andare al potere persone di estrema destra come Salvini", afferma Casadio, che annuncia di voler denunciare il leader della Lega nord "alla Corte Europea di Strasburgo, per incitamento all'odio razziale e alla violenza, con una richiesta di risarcimento danni per cinque milioni di euro". Secondo Casadio, infatti, "Salvini ha violato palesemente tutte le leggi comunitarie che impediscono a un politico di alimentare odio e aizzare la gente ad agire in modo

violento contro una specifica comunità creando un clima da pogrom. Se dovessero accadere episodi di violenza o pogrom contro persone rom sapremo di chi sarà la colpa".

 "Il virus del razzismo - continua Casadio - sta alimentando discriminazioni fomentate da personaggi come Salvini, che stanno facendo politica come accadde negli anni trenta", quando "i nostri genitori o nonni venivano perseguitati dal nazifascismo, quando venimmo sterminati".

Bologna.repubblica.it-rom-sinti

8 Aprile, giornata internazionale del popolo Sinto e Rom a Vicenza

8 Aprile, giornata internazionale del popolo rom: "legge per tutela rom e sinti" !!!

Realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge e la tutela di tutte le minoranze storico-linguistiche con apposite norme, riconoscendo l’ identità culturale e la dignità a un popolo che rappresenta la più grande minoranza europea ….. !

 
In occasione della Giornata internazionale delle popolazioni Rom, istituita dall’ONU nel 1979, Davide Casadio lancia anche per tutto il Veneto il Comitato Promotore per la campagna “Se mi riconosci mi rispetti”, una raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare intitolata “Norme per la tutela e le pari opportunità della minoranza storico-linguistica dei rom e dei sinti”, presentata il 15 maggio 2014 presso la Corte di Cassazione da 14 cittadini italiani in rappresentanza di 47 associazioni rom e sinte (nella foto Papa Francesco durante una visita a un campo rom e sinti).

E' necessaria la raccolta di 50 mila firme per portare in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare con l'obbiettivo di:

Ø  realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge e la tutela di tutte le minoranze storico-linguistiche con apposite norme, riconoscendo l’ identità culturale e la dignità a un popolo che rappresenta la più grande minoranza europea;

Ø  contrastare discriminazione e pregiudizio nei confronti della minoranza rom e sinta che sono causa della scarsa integrazione nella società e soprattutto della marginalizzazione sociale ed economica anche per il loro mancato riconoscimento istituzionale.

Hanno aderito e sostengono la proposta delle 43 associazioni rom e sinte, depositarie della proposta di legge, forze politiche e sociali nazionali – ARCI, CGIL, UIL, Partito Radicale, Rifondazione Comunista, SOS Razzismo, USI – e personalità della cultura e dell’impegno civile e sociale – tra gli altri Stefano Boeri, Paolo Bonetti, Giancarlo De Cataldo, Furio Colombo, Giuseppe Civati, Giacomo Costa, Roberto Escobar, Dori Ghezzi, Paolo Ferrero, Emanuele Fiano, Dario Fo, Luigi Manconi, Moni Ovadia, Marco Pannella, Marco Revelli, Paolo Rossi, Vauro Senesi, Barbara Spinelli, Antonio Tosi, Tommaso Vitale, Alex Zanotelli.