giovedì 9 aprile 2015

Divieti hai Nomadi Joe Formaggio, ci sono delle leggi e tu vai contro sinti e rom nel Vicentino Sindaco di Albettone (Vi),

Al Sig, Sindaco di Albettone (Vi), Joe Formaggio,  ci sono delle leggi e tu vai contro…
Signore sindaco tolga quel divieto contro i nomadi e lo faccia per tutti i camper e caravan.
 
 
Divieti di sosta valgono per tutti non solo per i nomadi sinti e rom questo e puro ! razzismo e discriminatorio nei confronti della minoranza sinta e rom.  E in realtà diventa incitamento al

“Odio Razziale” contro chi ancora non e riconosciuto come minoranza storica linguistica.
La Federazione rom e sinti insieme  invita a togliere i cartelli, con urgenza.
La nostra valutazione e che il sindaco deve togliere quei cartelli di divieto di sosta ha nomadi e fare come fanno tutte le altre citta italiane. Il bivacco il campeggio il sostare ma non il divieto hai Nomadi
Questo il nome del primo cittadino - ha appena varato un'ordinanza che vieta ai nomadi la sosta su tutto il territorio del comune, Il sindaco vicentino vara il "divieto di sosta ai nomadi": "Al mio paese non li voglio “I Nomadi!
Un tale divieto è chiaramente incostituzionale.
Art. 3: tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche o condizioni personali e sociali).
 I divieti di sosta valgono per tutti o per nessuno, il cartello del sindaco di Albettone rischia di essere solo provocatorio, o propagandistico vuole fare strada come razzista ok !

Il divieto di Sosta hai Sinti e Rom i Nomadi.
La maggioranza dei Comuni ha emanato delle ordinanze di ?divieto di sosta ai nomadi? Che, in palese contrasto con il dettato costituzionale (articoli 3 e 16), negano il diritto di circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale ai soli Cittadini Italiani riconosciuti come ?nomadi? ?zingari? O ?girovaghi?
Le politiche sociali rivolte alle popolazioni sinte e rom tende apertamente all’inclusione sociale, al? Integrazione, all’assimilazione. Ma a una continua sottilità e di esclusione sociale generale e pericolosa

Rare sono le realtà dove le comunità sinte e rom sono considerate protagoniste sociali e dove sono attuate politiche d’interazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale, riconoscendo le loro società, le loro culture e le loro lingue sinta e rom.

  Ancora oggi in Italia non è riconosciuto il Porrajmos, la persecuzione razziale subita dai Sinti e dai Rom durante il fascismo e il nazismo che ha portato allo sterminio della metà dei Sinti e dei Rom in Europa.

Negli anni 40 - 45   il sindaco sta rischiando delle denunce invitiamo a toglierli  per dare rispetto alle leggi e alla costituzione Italia.

Strategia Nazionale Rom e Sinti
STRATEGIA NAZIONALE D’INCLUSIONE DEI ROM, DEI SINTI, E DEI CAMINANTI 2012/2020
ATTUAZIONE COMUNICAZIONE COMMISSIONE EUROPEA N.173/2011

Come è noto, la Commissione dell’Unione europea con la Comunicazione n.173 del 4 aprile 2011, “Un quadro dell’Unione europea per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020”, approvata dal Consiglio nella seduta del 23-24 giugno 2011, ha sollecitato gli Stati membri all’elaborazione di strategie nazionali di inclusione dei Rom o all’adozione di misure di intervento nell’ambito delle politiche più generali di inclusione sociale per il miglioramento delle condizioni di vita di questa popolazione.
Il Governo Italiano, nel 2012, ha deciso di seguire questa complessa questione con un approccio interministeriale. Si è preso atto, da un lato, della necessità, non solo di fornire all’Unione Europea, le risposte che sono fino ad oggi mancate, ma al tempo stesso di segnare una Strategia che possa guidare nei prossimi anni, una concreta attività di inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti (RSC), superando definitivamente la fase emergenziale che, negli anni passati, ha caratterizzato l’azione soprattutto nelle grandi aree urbane. D’altra parte, gli assi principali di intervento, investono ruoli, funzioni e competenze di Amministrazioni diverse, che devono concorrere in maniera coordinata all’obiettivo che il Governo si è prefissato nella cornice comunitaria. Il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione è stato, quindi, investito della responsabilità di costruire, di concerto con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Interno, della Salute, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e della Giustizia, una cabina di regia delle politiche dei prossimi anni, coinvolgendo le rappresentanze degli Enti regionali e locali, compresi i Sindaci di grande aree urbane e le stesse rappresentanze delle comunità Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia. Si è dato, quindi, da subito, inizio ad un confronto serrato sulle metodologie, sulle priorità e sulle risorse.
La cabina di regia così costituita guiderà il processo di integrazione nel tempo, verificando periodicamente i risultati raggiunti, l’aderenza delle scelte fatte e dei progetti alle indicazioni dell’Unione Europea, integrando, di volta in volta, le politiche scelte in base alle esperienze e ai bisogni che si manifesteranno. L’azione, quindi, della cabina di regia, che si avvale come punto di contatto nazionale dell’UNAR, continuerà con regolarità nel tempo, prendendo in esame le esperienze passate e portando a completamento alcune iniziative già in corso, soprattutto in materia di “housing” e di servizi di mediazione culturale e di contrasto alla dispersione scolastica, integrandole, peraltro, con i contributi che sono stati già in parte forniti e che verranno progressivamente implementati dalla cabina di regia anche negli altri settori d’intervento.

Poi, discenderanno, sempre sotto la guida politica uniforme della Struttura di vertice, quattro Tavoli sugli specifici problemi dell’abitazione, dell’istruzione, del lavoro e della salute e, altresì, alcuni Gruppi di lavoro relativi all’aggiornamento costante dei dati, presupposto indispensabile per la scelta della politica di settore, al riconoscimento giuridico di alcune situazioni determinatesi, in particolare, a seguito del conflitto dei Balcani e dell’arrivo in Italia di alcune Comunità prive di documenti, oltre a monitorare costantemente la disponibilità dei Fondi nazionali e dell’Unione Europea, il loro corretto impiego e l’adeguatezza delle risorse agli obiettivi prefissati.
Istruzione. Un focus particolare è dedicato alle iniziative previste per accrescere le opportunità educative, favorendo l'aumento del numero degli iscritti a scuola, nonché la frequenza, il successo scolastico e la piena istruzione. Ciò anche attraverso processi di pre-scolarizzazione che puntino alla partecipazione dei giovani all’istruzione universitaria, all’alta formazione e formazione-lavoro anche mediante prestiti d’onore, borse di studio e altre agevolazioni previste dalla legge.
Lavoro. Tra le misure previste a sostegno dell'inserimento lavorativo, ampio spazio è dato alla promozione della formazione professionale, come strumento per superare situazioni di irregolarità o precarietà del lavoro e favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali autonome, nonché percorsi di inserimento specifici per donne e giovani under 35.
Salute. Analoga attenzione è rivolta all’accesso ai servizi sociali e sanitari sul territorio, all’implementazione della prevenzione medico-sanitaria con particolare attenzione a donne, bambini, anziani e disabili. Obiettivo è favorire la salute riproduttiva e coinvolgere i servizi sociali nei programmi di cura medica mediante l’inserimento di mediatori culturali.
Abitare. Indicata come priorità quella di "aumentare l’accesso ad un ampio ventaglio di soluzioni abitative in un’ottica partecipativa di superamento definitivo di logiche emergenziali e di grandi insediamenti monoetnici e nel rispetto delle opportunità locali, dell’unità familiare e di una strategia fondata sull’equa dislocazione". Tra gli obiettivi, favorire la cooperazione interistituzionale per l’offerta abitativa e l’informazione sulle risorse economiche e i dispositivi amministrativi a disposizione per le politiche abitative.

Art. 3: tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche o condizioni personali e sociali).

Il Piano, inviato martedì scorso a Bruxelles, adempie alle richieste della Commissione europea con la Comunicazione 173 del 5 aprile 2011.


Presidente Federazione rom e sinti insieme
Davide Casadio

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