domenica 28 luglio 2013

«Hitler non ha ucciso abbastanza nomadi»

FRANCIA

Frase choc : «Hitler non ha ucciso abbastanza nomadi». Deputato espulso dal partito

Il politico e sindaco di Cholet ha inveito contro un gruppo di rom che occupavano illegalmente un terreno


NASCONDI
FRANCIA
Frase choc : «Hitler non ha ucciso abbastanza nomadi». Deputato espulso dal partito
Il politico e sindaco di Cholet ha inveito contro un gruppo di rom che occupavano illegalmente un terreno

Il deputato centrista Gilles Bourdouleix Il deputato centrista Gilles Bourdouleix
Dichiarazione choc in Francia. Un deputato centrista dell'Udi Gilles Bourdouleix riferendosi a un gruppo di nomadi ha detto: «Forse Hitler non ne ha uccisi abbastanza».

CONTRO I NOMADI - Questa mattina, su Ouest France, il deputato - che è anche sindaco di Cholet (Maine-et-Loire) - ha smentito seccamente le sue parole. Ma una registrazione diffusa a inizio pomeriggio da Courrier de l'ouest lo inchioda davanti ai fatti. La frase è stata pronunciata dal deputato durante una disputa con gli occupanti di un campo nomadi illegale nel comune di Chloet.

www.corriere.it

I roghi neonazisti contro i rom non interessano all’Ungheria

di - 24/07/2013 - Una serie di delitti costata la vita a 6 rom ed il ferimento di molti altri sarebbe stata coperta da alcune strutture statali


 
www.giornalettismo.com

Tra pochi giorni si concluderà un processo in merito ad uno degli atti criminali più indegni compiuti in Europa negli ultimi decenni. Un gruppo di neonazisti ha dato alle fiamme case ed ucciso a colpi di pistole sei persone, “colpevoli” di essere rom. La strage è avvenuta in Ungheria, ma invece che indignazione il silenzio, se non proprio la copertura, ha avvolto l’accertamento della verità.

sabato 27 luglio 2013

Comunicato Stampa a Vicenza

 Comunicato Stampa
Il problema rom e sinti non e un problema di tutti ma solo degli esclusi dalle società e dai tavoli di confronto! Noi  della Federazione chiediamo un incontro con il sindaco Variati e gli organi di governo della prefettura.
La questione delle comunità Rom e Sinti, serve e  Sarà nostra cura attivare un percorso condiviso con i diversi protagonisti per una gestione più concreta nel rispetto di tutti e nel rispetto della città”. E nei diritti e dei doveri senza avere degli atteggiamenti di “Razzismo” e di intolleranza io  dichiaro come presidente di una Federazione  che non si può avere una forte resistenza nei confronti di minoranze già provate dalle esclusioni e di avere continue atteggiamenti di discriminazione perché  il diritto del Uomo e il diritto di vita e di convivenza con altre popolazioni  e di avere la possibilità  di inclusione e serve a togliere le bariere.

I nomadi si appellano a Variati

Bufera sui voti dei nomadi a Variati

I nomadi si appellano a Variati: "Lo abbiamo votato, ora ci ascolti

 

Ferrara, il paese marcia contro il campo rom (che non c'è e non ci  

UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali

Per chi ! Vorrebbe delle informazioni, o lasciare dei comenti siamo aperti a tutti grazie!
Email: casadio1970@libero.it
Cell: 3341511887
Davide Casadio Presidente Federazione Rom e Sinti insieme

Rom, Sinti Campobasso

Rom, Sinti e Camminanti, le novità del tavolo di coordinamento

CAMPOBASSO. Il giorno 25 del mese di luglio alle ore 9.30, il Vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, assieme al Direttore regionale del Servizio Assistenza Socio - Sanitaria e Politiche Sociali, Michele Colavita, e alla responsabile dell’Ufficio Accoglienza e Integrazione degli Immigrati e di contrasto all’Esclusione Sociale, Maria Fratangelo, si sono incontrati presso la sede dell’Assessorato alle Politiche Sociali in Via Toscana, 51 a Campobasso per affrontare ed individuare come raccomandato dalla Commissione Europea con Comunicazione n.173 del 5 aprile 2011 possibili soluzioni alla improcrastinabile esigenza si superare la situazione di emarginazione economica e sociale della principale minoranza d’Europa, quella dei Rom .

Obiettivo dell’incontro è stato quello di valutare la disponibilità degli intervenuti e il percorso da intraprendere circa la costituzione del tavolo regionale per il coordinamento degli interventi locali nell’ambito della Strategia nazionale 2012/2020 di inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti, fortemente auspicata dalla Commissione Europea che ha invitato gli Stati membri dell’Unione a porre in essere azioni mirate in grado di favorire le politiche di inclusione sociale di tali comunità.

La Strategia, sotto la guida dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali UNAR, prevede l’opportunità di costituire tavoli regionali, coordinati appunto dall’Assessorato regionale competente in materia, e che prevedono la partecipazione degli altri uffici regionali interessati nonché quella delle Province e dei Comuni, a partire da quelli più direttamente interessati alla problematica Rom, unitamente al coinvolgimento delle associazioni e degli enti della società civile impegnati nella tutela delle comunità Rom, Sinti e Caminanti.
www.termolionline.it

venerdì 26 luglio 2013

Italia, al via il Piano Nazionale Antirazzismo



Italia, al via il Piano Nazionale Antirazzismo

 
 
 
L'UNAR organizza martedì 30 luglio il Primo Meeting del Gruppo Nazionale di Lavoro per l’elaborazione del Piano Nazionale Antirazzismo. Ne fanno parte le associazioni, tra cui la Sucar Drom e la Federazione Rom e Sinti Insieme, che hanno aderito alla manifestazione d'interesse lanciata alcuni mesi fa. L'obiettivo è l'approvazione del 1° Piano nazionale contro il razzismo in Italia.

Il Ministro Cécile Kashetu Kyenge ritiene che “al Paese deve giungere un segnale forte ed univoco che sul razzismo non sono ammesse indulgenze o tentennamenti”. E aggiunge: “è fondamentale che il cammino verso l’approvazione del Piano Nazionale sia percorso, fin dall'inizio, insieme e che sia espressione del ricco e articolato patrimonio di competenze ed esperienze prodotte distituzioni, associazioni e società civile”.

"Sucar-Drom"

Raccomandazione di Europa per Rom e Sinti


Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali Punto di contatto nazionale


STRATEGIA NAZIONALE D’INCLUSIONE DEI ROM, DEI SINTI E DEI CAMINANTI ATTUAZIONE COMUNICAZIONE COMMISSIONE EUROPEA N.173/2011

VICENZA - TAVOLO TECNICO. Rom e sinti si dicono pronti a collaborare

I nomadi si appellano a Variati: "Lo abbiamo votato, ora ci ascolti"



L'APPELLO. Replica all'assessore Sala sul progetto per l'area Cricoli. Il presidente dell'associazione rom-sinti annuncia  l'appoggio al sindaco e chiede di essere coinvolto «Prima di sistemare il campo serve un confronto»  26/07/2013.

 VICENZA. «Ora basta, vogliamo partecipare anche noi alle decisioni che ci riguardano». Il messaggio è chiaro. Il mittente è Davide Casadio, presidente dell'associazione sinti italiani e vicepresidente della Federazione rom sinti insieme. Il destinatario è il Comune e l'oggetto della missiva è ormai noto: la riqualificazione del campo nomadi di viale Cricoli.

continua....... Link  clicca qui sotto!
  www.ilgiornaledivicenza.it

«Siamo di fronte innanzitutto - precisa don Sandonà - ad un’inadeguatezza del linguaggio. Il nomadismo "residuo" non è una libera scelta dei rom e dei sinti


Caritas, don Sandonà sui nomadi: "Il termine è errato, sono    stanzialiPer integrarli bisogna fare di più"

Il direttore:"Gli chiediamo di rispettare le regole ma non li mettiamo nelle condizioni di farlo"



VICENZA. «Nella cronaca recente si continua a parlare di "nomadi" quando sono, in realtà, persone stanziali munite di documenti adeguati». È questa la posizione di don Giovanni Sandonà, direttore della Caritas Diocesana Vicentina, in riferimento ad alcune vicende avvenute negli ultimi tempi. «Siamo di fronte innanzitutto - precisa don Sandonà - ad un’inadeguatezza del linguaggio. Il nomadismo "residuo" non è una libera scelta dei rom e dei sinti. In passato è stato principalmente determinato dalle persecuzioni, mentre oggi è causato dagli allontanamenti e dal rifiuto delle comunità locali che non permette loro un luogo dove poter stanziare, potendo usufruire di acqua servizi igienici ed energia elettrica».
«Ci pare - aggiunge direttore della Caritas vicentina - che il percorso di integrazione debba continuare, ma camminando in due direzioni. Riteniamo giustissimo che queste persone adempiano ai doveri richiesti ad ogni cittadino, come la scolarizzazione dei figli, il lavoro, il rispetto delle norme civiche di buona convivenza e della legalità in tutte le sue sfaccettature».
«Tuttavia riteniamo di poter dire - conclude don Sandonà - che manca la seconda condizione, almeno per quelle persone che hanno occupato le cronache negli ultimi mesi: mentre si chiedono loro questi doveri ed impegni, non li si mette nella condizione di poterli rispettare».

giovedì 25 luglio 2013

«Generalizzare è razzismo»

LA MANIFESTAZIONE. Gruppo di Forza Nuova in presidio davanti all'area dopo che la scorsa settimana sono stati arrestati alcuni nomadi per presunte aggressioni. Bandiere e striscioni contro Tosi: «Aveva promesso la chiusura di queste zone». La sinistra replica: «Generalizzare è razzismo»

Il Padre del Ragazzo!
Mio figlio ha detto che, fuori da quel bar, sono stati provocati e poi aggrediti da un gruppo di ragazzi. Ma a noi chi crede?».


I manifestanti di Forza Nuova controllati a vista da polizia e carabinieri davanti al campo di Forte Azzano


Una trentina di militanti di Forza Nuova, schierati all'ingresso del poligono di tiro di Forte Azzano. A duecento metri di distanza, il campo nomadi dei Sinti e una ventina di «Cittadini e cittadine antirazzisti», arrivati in loro supporto. In mezzo, un centinaio tra agenti della Questura e carabinieri, pronti a intervenire per evitare scontri tra le due fazioni. Serata ad alta tensione, ieri, per la manifestazione organizzata da Forza Nuova.  Lo striscione si è srotolato nelle mani di alcuni militanti verso le 19.45: «Tosi, degrado e sicurezza: solo chiacchiere e distintivo». Un presidio contro l'amministrazione comunale e le politiche portate avanti in materia di sicurezza appunto, organizzato non a caso in questi giorni. La scorsa settimana, infatti, la Squadra mobile ha individuato proprio in sei sinti del campo di Forte Azzano i presunti responsabili di alcune violente aggressioni avvenute il 19 febbraio e il 10 marzo scorso (quattro già arrestati, uno si è costituito). Un atleta, uscendo dalla palestra, era stato picchiato selvaggiamente, mentre stava per lasciare il parcheggio con la propria auto. Altri tre ragazzi, che stazionavano davanti a un bar, avevano ricevuto bastonate, pugni, calci. Un altro automobilista era stato pestato, mentre si trovava fermo in strada per il semaforo rosso. Forza Nuova attacca il sindaco. «Tosi non ha mantenuto le promesse: aveva detto che avrebbe chiuso i campi nomadi e così non è stato», è il commento di Francesco Alverà, coordinatore provinciale di Forza Nuova. «Ha cercato di arginare il problema, rendendo più rigido il regolamento, ma durante le sue campagne elettorali era stato chiaro sulle chiusure: non si possono aspettare sempre le aggressioni per espellere». Secondo Alverà, la situazione va affrontata e risolta. «Si tratta di una minoranza che non manifesta alcuna volontà di integrarsi», prosegue il coordinatore di Forza Nuova. «È l'ennesimo fallimento della società multirazziale». Che siano a tutti gli effetti cittadini italiani, secondo Alverà, è poco rilevante. «I rom dovrebbero abbandonare i campi e trovarsi un'abitazione. Se non ci riescono? Anche molti altri non hanno i requisiti per accedere alle case popolari», conclude il coordinatore di Forza Nuova, che sta organizzando un'altra manifestazione il 4 agosto in piazza del Popolo a San Michele extra in segno di protesta contro le politiche del ministro Cecile Kyenge, che sostiene lo "ius soli" (il diritto alla cittadinanza per chi nasce in un determinato territorio). Costantemente monitorati dalle forze dell'ordine, i due schieramenti sono rimasti divisi fino alla fine del presidio. Ma sul fronte opposto c'è chi non ha gradito il via libera della Questura alla manifestazione. «Invece di calmare la gente e abbassare la fiamma, la stanno alzando: se Forza Nuova voleva protestare contro l'amministrazione non poteva farlo in piazza Bra? Perché proprio davanti a casa nostra? E cosa succederà quando la polizia se ne andrà stasera?», chiede uno dei sinti del campo, che ospita complessivamente circa 120 persone. A dargli man forte, il padre di uno dei ragazzi in carcere: «Ma quale Arancia Meccanica? Non è successo quello che dicono. Mio figlio ha detto che, fuori da quel bar, sono stati provocati e poi aggrediti da un gruppo di ragazzi. Ma a noi chi crede?». In supporto dei sinti un gruppetto di Cittadini e cittadine antirazzisti, Circolo Pink, il segretario di Rifondazione Comunista Fiorenzo Fasoli: «La responsabilità penale è individuale: se qualcuno ha sbagliato è giusto che la giustizia faccia il suo corso, ma non si può generalizzare, perché questo è razzismo».

Manuela Trevisani
 www.larena.it

Presidente della Camera Laura Boldrini smentisce!


La bufala della Boldrini che vuole dare le case prima ai rom – 2



 ( Laura Boldrini )

Dopo la lettera inviata dal suo portavoce Roberto Natale a Libero, il presidente della Camera Laura Boldrini smentisce in prima persona la bufala della sua intenzione di voler dare “le case popolari prima ai rom e poi agli italiani”, come aveva scritto qualche quotidiano nei mesi scorsi. E lo fa con un post su Facebook.

sabato 20 luglio 2013

Davide Casadio, presidente dell’Associazione nazionale dei Sinti

Ferrara, il paese marcia contro il campo rom (che non c’è e non ci sarà)

A Bosco Mesola, 400 persone hanno marciato per protestare contro l'ipotesi di costruzione di un insediamento in un'area attrezzata per i camper. Ad attirare la gente in piazza sono bastate le "voci" sulla vendita della zona.

                          Ferrara, il paese marcia contro il campo rom (che non c’è e non ci sarà)

                                Corteo dei Mesolani contro i sinti e rom al Oasi Park ore 21.00

Un intero paese ha marciato contro lo spettro di un campo rom nelle proprie vicinanze. Quattrocento persone a Bosco Mesola, frazione di Mesola, nel Basso ferrarese, comune di poco più di settemila anime, si sono raccolte spontaneamente e hanno protestato contro un’idea. Meno di un’idea, un’ipotesi. Perché nessuna carovana rom aveva intenzione di stabilirsi in quel luogo. E soprattutto, non c’era nessun rom da ‘cacciare’. Al massimo qualche sinti, raccolto in preghiera.
Il casus belli nasce da una voce, “più che fondata” secondo lo stesso sindaco, che voleva l’Oasi Park, area sosta per camper, messa in vendita. Con una trattativa avviata con famiglie rom. Inconcepibile per la popolazione, che in un batter d’occhio ha iniziato a raccogliere firme e distribuire volantini in tutti gli esercizi pubblici della piccola frazione e nei paesi limitrofi.
Marcia contro la vendita dell’oasi ai rom: “protestare contro il possibile insediamento rom”. L’appuntamento fissato era per mercoledì 17 luglio nella piazza del paese. Da qui è partita una camminata pacifica verso l’area camper. Alla marcia si sono presentati in 400. Questo grazie anche al tam tam sui social network, dove rimbalzava la premura di “salvaguardare il nostro piccolo paese se non vogliamo che tutto ciò un giorno diventi incontrollabile”.
A tranquillizzare i suoi cittadini, a manifestazione avvenuta, ci ha pensato anche il sindaco Pd di Mesola, Lorenzo Marchesini. Su facebook informava che presto avrebbe incontrato i gestori dell’Oasi Park, sottolineando che“nessuno ha mai autorizzato questo raduno o peggio ancora (sic) la vendita a nomadi o altro e che nessuno aveva avuto informazioni in tal senso”.
A dire la verità l’unica cosa non autorizzata era proprio la camminata. Che ha portato, come detto, 400 persone davanti all’area dove soggiornavano in maniera del tutto pacifica trenta famiglie con donne e bambini. E che, pur svolgendosi in maniera pacata, ha intimorito gli ignari ospiti. Che non erano rom. Bensì sinti. Erano arrivati lì da qualche giorno, pagando la dovuta quota, per un raduno spirituale sotto una tenda evangelica. Ovviamente il raduno è saltato. E questo viene letto come “un brutto episodio di discriminazione – accusa Davide Casadio, presidente dell’Associazione nazionale dei Sinti e ministro di culto – mi chiedo come si possa permettere che centinaia di persone marcino di sera verso un posto dove ci sono famiglie con bambini, che passano semplicemente alcuni giorni di vacanza assieme. Per fortuna non ci sono stati episodi di rilievo, ma la tensione era alta, come testimoniano le registrazioni audio che abbiamo”. A Casadio non è sfuggito nemmeno il volantino contro “il possibile insediamento rom”: “noi non c’entriamo nulla con i rom, siamo sinti; ma quelle parole hanno il sapore di incitamento all’odio razziale contro il loro popolo”.
Scoperto il ‘disguido’, il sindaco cerca di gettare acqua sul fuoco, chiarendo che “nessuno ce l’aveva con loro. Il problema, rientrato, era con i proprietari dell’Oasi Park: l’area per legge può ospitare solo camper per 72 ore e, quanto all’eventuale vendita, quella zona, per via del suo valore turistico, è vincolata e non può essere destinata ad altri usi. La vendita è possibile, ma l’uso diverso da quello di destinazione no”.
Nessuna discriminazione, insomma. Ma se arriva la domanda fatidica, concederebbe un’area a una carovana nomade per stanziarsi temporaneamente sul territorio comunale?, il primo cittadino fa spallucce: “Non saremmo in grado di sostenerlo e non abbiamo i luoghi adatti”.