venerdì 24 gennaio 2014

Vicenza Capoluogo: rom e sinti meritano rispetto non sono tutti ladri o malfattori

Vicenza Capoluogo: rom e sinti meritano rispetto, non sono tutti ladri o malfattori
Associazione Civica Vicenza Capoluogo - Il buon governo di una città passa necessariamente dalla reale e concreta volontà di aiutare tutte le famiglie a soddisfare i propri bisogni primari quali la casa, il vitto, l’istruzione, il lavoro. Le famiglie devono essere certe che nella nostra città si applicano a tutti le stesse norme e che non ci sono famiglie di serie A e di serie B.
Qualcuno ha riproposto di tornare a installare un contatore unico nei campi dove risiedono le famiglie sinte e rom, creando nuovamente una discriminazione che per anni non ha consentito di sostenere ed aiutare chi effettivamente si dimostrava desideroso di fare parte della nostra comunità. L’ambiguità, l’uniformare tutti e tutto, l’indeterminatezza provocano diseguaglianza. La modalità di conteggio dei servizi al campo fatta dalla scorsa Amministrazione Variati (da forfait a consumo, da un unico contatore a contatori familiari) ha riportato all'equità una situazione che questa sì, era discriminatoria nei confronti di tutti gli altri cittadini che pagavano e pagano i propri consumi.

I contributi economici sono denari pubblici ed è per questo che, sempre la scorsa Amministrazione Variati, ha voluto coinvolgere tutto il Consiglio Comunale – e quindi tutte le forze politiche della città – affinchè si approvasse un regolamento, che è pubblicato sul sito del
Comune(http://www.comune.vicenza.it/utilita/documento.php/80763 ) e che invitiamo tutti i cittadini a leggere, alfine di disciplinare in modo chiaro e trasparente il sostegno economico a persone e famiglie in situazione di bisogno.

Un regolamento per il quale l’allora assessore ai servizi sociali Giovanni Giuliari si era speso molto, approvato dal Consiglio Comunale il 9 aprile 2013, quindi anche da chi oggi dichiara che è diseducativo pagare le bollette alle famiglie sinte e rom. In particolare è stata accolta anche la proposta di escludere dall'accesso ai contributi le persone con manifesta incongruenza tra quanto dichiarato ed il loro tenore di vita oppure per l’inosservanza degli impegni presi con il Comune stesso.

Ed è in quel regolamento comunale che, dalle prese di posizione assunte da diverse forze politiche sembra essere andato nel dimenticatoio, è previsto il sostegno economico finalizzato ad un servizio alla comunità quale il volontariato o attività gratuite a favore della città.



In esso sono disciplinati i criteri per l'erogazione dei contributi, che includono, e sottolineiamo includono, tutte le famiglie vicentine che si trovano in situazione di bisogno. Per completezza di informazione aggiungiamo che tutti i contributi erogati dall'Amministrazione sono visibili sempre nel sito del Comune http://www.comune.vicenza.it/utilita/documento.php/81040. Ma la parità di diritti e doveri non deve valere per tutti? Oppure è una parità per tutti, tranne qualcuno?

Noi non ci stiamo a questa modalità con cui si affronta in città il problema delle persone sinte e rom, molte delle quali hanno saputo interagire con la città in maniera leale ed onesta. Anche i rom e sinti della nostra città meritano pertanto rispetto e non possono essere considerati tutti ladri o malfattori.

E’ necessario pertanto continuare a considerare le famiglie sinte e rom alla pari delle altre e soprattutto chiedere e pretendere che la parola legalità non sia un termine che esce dalla nostra bocca solo quando ne abbiamo interesse, ma che ogni giorno si attivino processi e percorsi di verifica e controllo che anche in un’Amministrazione Comunale sanno produrre circuiti virtuosi capaci di far sentire ogni cittadino orgoglioso di appartenere alla sua comunità.
www.vicenzapiu.com

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