sabato 9 maggio 2015

Frascaroli schiera il Comune di Bologna con i sinti Invito alla Boldrini.

BOLOGNA - Manca una settimana esatta alla manifestazione nazionale organizzata dai sinti a Bologna per il prossimo 16 maggio (sono invitati anche i rom) e si scalda la temperatura politica. Non solo perché insieme a a loro sfileranno anche i centri sociali e perché invece Forza Italia, Fratelli d’Italia e Forza Nuova saranno in centro per protestare contro il corteo, ma anche perché l’esposizione del Comune e dell’assessore Amelia Frascaroli sull’iniziativa rischia di aprire un polverone nel Partito democratico.

Nei giorni scorsi l’assessore ha convocato una riunione con i sindaci di Casalecchio e San Lazzaro e con i presidenti di Quartiere (tutti pd) dove ci sono campi nomadi. Scopo: lanciare un appello a fare in modo che la manifestazione sia un successo e il coinvolgimento di altre associazioni. All’incontro ha partecipato anche una delegazione sinti. Alcuni dei presenti hanno giudicato eccessivo il protagonismo di Frascaroli e la presidente del Quartiere Savena, Virginia Gieri, ha lasciato la riunione. Non certo per mancanza di rispetto ai sinti ma perché da un punto di vista istituzionale trovava strano che una riunione convocata per discutere delle problematiche dei campi rom si trasformasse nell’organizzazione della manifestazione. All’incontro c’era anche il presidente del quartiere Borgo Panigale, Nicola De Filippo, che ha una preoccupazione: «Io spero che si tratti di una manifestazione che spinga verso l’integrazione e non verso l’arroccamento. Se ci fossero delle differenziazioni sarebbe sbagliato, non bisogna creare differenze in quel tipo di realtà». De Filippo allude alle differenziazioni tra i sinti di origini italiane e i rom. L’organizzatore della manifestazione Davide Casadio, 45 anni, mediatore culturale sinti, precisa che «noi non abbiamo niente contro i rom, sono invitati alla manifestazione». Ma precisa che «questa è un’iniziativa nazionale dei sinti italiani che si sentono discriminati nel loro Paese e per questo indosseremo delle pettorine gialle con scritto “Siamo sinti italiani”».

Anche il presidente del Navile, Daniele Ara, ha sul suo territorio un campo nomadi. Non vede pericoli nella manifestazione in sé, semmai nelle contromanifestazioni. Però su un altro punto non transige: «Le utenze nei campi vanno pagate, non ci vuole pietismo». Questo è il punto che agita il Pd. «Ai nostri cittadini sinti dobbiamo offrire la nostra protezione da eventuali discriminazioni — spiega Gieri — ma dobbiamo anche aspettarci anche il rispetto delle regole che valgono per tutti». Detta più brutalmente: i sinti sono italiani e come gli italiani, se non ricorrono particolari condizioni economiche, devono pagare le bollette. La comunità sinti, grazie anche al sostegno dell’assessore Frascaroli, ha invitato alla manifestazione la presidente della Camera, Laura Boldrini: ma difficilmente potrà venire. Ci si dovrà accontentare, in rappresentanza del Senato, della presenza di Luigi Manconi, presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Invitati alla manifestazione anche il giornalista Gad Lerner e Moni Ovadia. I rapporti tra Frascaroli e un pezzo del Pd sono tesi fin dal giorno in cui definì «infame» l’articolo di legge che impedisce gli allacciamenti delle utenze nel caso di occupazioni. Un punto sul quale ha polemizzato frontalmente con il consigliere regionale Giuseppe Paruolo che, pur comprendendo la decisione poi presa dal sindaco di riallacciare l’acqua nell’edificio occupato in via de’ Maria, ha sostenuto che «è sbagliato affermare il diritto di tutti ad occupare e poi ad allacciare le utenze», difendendo la legge. Insomma la manifestazione, che partirà da via Gobetti e si concluderà in piazza XX settembre, rischia di alimentare tensioni politiche trasversali.
Oggi, intanto, la Lega Nord farà volantinaggio in Bolognina per avvertire i cittadini della manifestazione di sabato prossimo

Nessun commento:

Posta un commento