venerdì 17 gennaio 2014

Giorno della Memoria dell’Olocausto - Porrajmos rom e Sinti 27 gennaio 2014


Giorno della Memoria dell’Olocausto 27 gennaio 2014
Il “Porrajmos” a Vicenza e importante ricordare e le memorie anche da parte dalle associazioni gli anti locali e una parte storica che in questi ultimi anni sta prendendo notizia e importanza come in tutta Italia. E ricorda La Shoah del popolo degli e Ebrei 5,9 milioni sterminio trovarono la morte I lager nazisti ma anche sinti e rom. E si chiama Porrajmos?    Davide Casadio Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme.

Lo sterminio dei cosi detti Zingari, o Nomadi e chiamati in modo dispregiativo in parte conosciuto e sono in stati “sterminati nei campi” di concentramento e di sterminio passati dai forni crematori di circa cinquecento a un milione di sinti e rom in tutta Europa  “Arbeit macht frei” del cancello di ingresso di “Auschwitz Birkenau” giorno della memoria del 27 Gennaio del genocidio dei Rom e Sinti. La storia che non si trova sui libri di testo: sessantanove anni fa ad Auschwitz, Birkenau, quella notte uomini, donne e bambini sinti e rom furono gasati e poi bruciati nei forni crematori. il 16 maggio le SS decidono di chiudere il “campo degli zingari” e sterminare l’ultimo gruppo di 4 mila internati, tra uomini, donne e bambini. Dovevano essere condotti nelle camere a gas e bruciati nei forni crematori. Ma trovarono la forza di ribellarsi, con pietre, mattoni e un coraggio sovrumano, che trassero dai loro corpi esili, sui 30 chili circa. Eroicamente arrivarono al 2 Agosto, stremati senza cibo né acqua. Nei racconti dei rom, c’è chi assicura che le famiglie riuscirono a salutarsi Ma quella stessa notte, le loro voci scomparvero. Per sempre. I nazisti assassinarono  e  Morirono sollo nel campo di Auschwitz Birkenau, Circa 23.000 tra Rom, Sinti. Questa logica razzista ha segnato con drammatiche tragedie il nostro Paese e l’intera Europa. E’ l’ora di alzarsi e manifestare il nostro orrore e la nostra ferma volontà contro la follia razzista che ancora oggi può oscurare il nostro essere Paese civile.

Noi come “Associazione Sinti Italiani di Vicenza” abbiamo presentato negli anni passati lo sterminio delle prolazioni sinti e delle rom nei campi di concentramento!  E vogliamo fare ricordare e riconoscere che la popolazione sita e rom anno subito uno sterminio per un tempo dimenticato oggi e importantissimo che quanto si parla di Sinti e di Rom non si parla di ladri i e di delinquenti come se tutti i sinti e rom sono ladri esiste un magio parte a un’integrazione viva e con tanta voglia di vivere una vita degna senza essere attaccati dalla politica  dei comuni locali e credo che anche se non vogliamo delle volte ricordare il passato perché  ci fa male! Oggi e importante ricordarlo e fare ricordare ha giovani e alla gente più adulta, per non dimenticare quello che oggi non possiamo Dimenticare  o negare il diritto di vivere una vita degna senza pregiudizi senza doppi scopi e crediamo che il virus del razzismo lo si può combattere se usiamo un anti “virus” come l’uguaglianza la solidarietà di chi vive svantaggiato di chi viene sempre attaccato perché fa parte di una minoranza, vista e sempre esclusa dalle società o farla assimilare e a distruggere anche culturalmente i valori che vivono nella popolazione sinti e rom.
Davide Casadio Presidente, Federazione Rom e Sinti Insieme, e il vice presidente Tonolli Loris, Associazione Sinti Italiani di Vicenza. In Italia esistono e ci sono  varie associazioni che collaborano insieme per valorizzare e tanti di loro sono  all’incirca 140-150 mila rom e più del 50% vive in un campo nomadi.  Più del 70% sono di cittadinanza italiana. Non dobbiamo pensare ai rom generalizzando, basti vedere chi ha partecipato a questo incontro: tra di noi ci sono laureati, mediatori, avvocati, giornalisti, scrittori, ma anche chi non ha potuto studiare o vive in un campo abusivo. O in un terreno privato Chi fa la politica ripete spesso che il futuro è dei giovani ma non lasciano loro costruirselo. Bisogna coinvolgerli e incrementare gli spazi e iniziative, Oggi hanno detto no al razzismo, domani potranno avere la forza di ribellarsi e dire no a qualcos’altro”. E sui campi rom in Italia aggiunge: “Aschwitz è stata una fabbrica dell’odio e della morte, oggi esiste un altro tipo di odio. Tutto questo però è nascosto dalla parola democrazia. Se c’è un campo autorizzato vuol dire che lo Stato riconosce questi luoghi e crea discriminazione. Prima ci sterminavano nei campi di concentramento, oggi sterminano la nostra cultura”.
Questa logica razzista ha segnato con drammatiche tragedie il nostro Paese e l’intera Europa. E’ l’ora di alzarsi e manifestare il nostro orrore e la nostra la nostra ferma volontà contro la follia razzista che ancora oggi può oscurare il nostro essere Paese civile.  L’Associazione sinti Italiani ringrazia l’Assessorato di Vicenza il particolare, l’Assessore alla Comunità e alle famiglie e di funzioni nell’area del sociale, welfare, casa, tutela dei diritti, integrazione. L'assessore è, altresì, delegato a intrattenere i rapporti con le istituzioni, le associazioni e il volontariato che operano nel campo degli interventi sociali e per la pace. Che a dato visibilità a sinti e rom per il Porrajmos e a tutti i collaboratori.  

  
I lager nazisti  si parla di Ebrei  e Sinti e Rom 
Perché quando si parla dei morti nei campi di concentramento nazisti? Si parla di  Ebrei 5,9 milioni anche ma di altre 8 milioni di persone fra omosessuali, zingari, protestanti, testimoni di Geova, portatori di handicap furono perseguitati e trovarono la morte negli stessi campi, di sterminio trovarono la morte solo i registrati si parla di circa 12,25 - 17,37 milioni.
Ebrei 5,9 milioni
Prigionieri di guerra sovietici 2–3 milioni
Polacchi non Ebrei 1,8–2 milioni
Rom e Sinti 220.000-500.000
Disabili e Pentecostali 200.000–250.000
Massoni 80.000–200.000
Omosessuali 5.000–15.000
Testimoni di Geova 2.500–5.000
Dissidenti politici 1-1,5 milioni
Slavi 1-2,5 milioni
Totale 12,25 - 17,37 milioni
Link!

Museo virtuale: www.porrajmos.it
Uno spazio per la memoria:


Campo per famiglie zingare: nella sezione BIIe di Auschwitz II Birkenau, recintato con filo spinato e separato dalle altre sezioni, era stato allestito un Campo (febbraio-marzo 1943) per accogliere le famiglie di zingari (considerati come asociali) provenienti da vari luoghi europei, in gran parte tedeschi e boemi, rastrellati dopo esplicito ordine del Reichsfuhrer delle Ss Heinrich Himmler (Fonte: Documento 17.02 Institut fur Zeitgschiche, Munchen - Ufficio di sicurezza del ReichVA2 nr. 59/43g datato Berlino, 29 gennaio 1943). Il Campo a loro destinato comprendeva trentadue (32) baracche in legno, due (2) blocchi destinati alle cucine e quattro (4) edifici in muratura adibiti a bagni e latrine. Il complesso non si differenziava dal resto delle fatiscenti strutture del Campo.
Ritornando a ritroso nel tempo, se non altro per analizzare l'escalation razziale contro il popolo zingaro, dai censimenti condotti in Germania ne risultavano residenti oltre trentaquattromila (34.000/40.000). Il loro arresto e la relativa deportazione ed internamento altro non era che la conseguente catalogazione propria dei censimenti di allora. In essi la composizione zingara era così classificata:

- Z = Zingari (Zigeuner);
- ZM+ = Zingari metticci (Mischiling) con predominante zingara;
- ZM = Zingari metticci con sangue tedesco e zingaro in eguale proporzione;
- ZM- = Zingari metticci con predominante tedesca;
- NZ = Senza sangue zingaro (Nicht Zigeuner). Come per gli Ebrei, anche gli Zingari furono sottoposti a restrizioni esponenziali di carattere “speciale”. La classificazione era redatta in relazione alla loro discendenza e parentela fino al terzo grado.
Al loro ingresso al Campo, furono registrati, senza subire alcuna selezione, con un numero di serie preceduto dalla lettera Z (zeta). Non subirono, inoltre, il taglio dei capelli, conservarono gli abiti propri e gli strumenti musicali tradizionali. Una situazione che sembrava riportata alle altre realtà limitrofe del tutto anomala all'interno del complesso di sterminio e per i bambini fu allestito un luogo con rudimentali giochi. In breve però le continue deportazioni di nuovi arrivati, polacchi, russi, ungheresi, olandesi, norvegesi, lituani e un piccolo gruppo di francesi, aumentarono negativamente l'assetto vivibile della sezione. Nella promiscuità del sovraffollamento aumentarono anche le più disparate malattie infettive e l'alimentazione, inidonea in tutto il Campo, cominciò a mietere le prime vittime. Molti bambini e ragazzi subirono, da Mengele “il Dottor morte”, una serie di esperimenti che inevitabilmente portarono alla loro morte. Dai programmi delle autorità naziste, la loro detenzione sarebbe durata fino alla fine della guerra per poi decidere il loro trasferimento in altro luogo.
Malgrado la situazione estrema, al Campo, nei ricordi di qualche sopravvissuto (Piero Terracina) si udiva la musica suonata con gioia dagli zingari della sezione BIIe.
Nel luglio del 1943 Himmler, accompagnato dal comandante del Lager Rudolf Hoss, fece visita al Campo degli zingari. Dalla testimonianza di Hoss riportiamo alcuni passaggi: «Gli feci percorrere in lungo e in largo tutto il perimetro del Campo degli zingari ed egli esaminò attentamente ogni cosa, le baracche sovraffollate, i malati colpiti da epidemie, i bambini affetti da Noma. I loro corpi erano consunti, e nella pelle delle guance grossi buchi permettevano addirittura di guardare da parte a parte, vivi ancora imputridivano lentamente. Himmler dopo aver visto tutto questo e essersi reso conto della realtà, conclude Hoss, diede l'ordine di annientarli». Nel Campo ci furono anche delle nascite e il primo bambino venne alla luce l'11 marzo 1943. In totale ci furono 378 nascituri ed i bambini in età inferiore ai 14 anni erano 9.432 (dai registri del Lager). Sistematicamente alla fine di maggio del 1944 si diede inizio ai preparativi per lo smantellamento graduale del settore zingaro. Una parte di zingari tedeschi fu trasferito al Campo base di Auschwitz I, da dove il 2 agosto fu deportato in altri Lager all'interno del Reich.
La sera del 1° agosto '44 ebbe inizio, da parte delle Ss, il totale annientamento dei circa 2.900 zingari rimasti a Birkenau. Un forte trambusto, le urla dei disperati, consci della loro imminente fine, non passo inosservata o meglio inascoltata dagli altri internati. La Camera a gas del Crematorio V mise completamente fine al Campo degli zingari.
Terracina, nelle sue testimonianze, racconta così la scena apparsa la mattina dopo: «All'improvviso silenzio, un silenzio totale, non c'era più nessuno, silenzio, solo qualche porta che era stata lasciata aperta sbatteva con il vento e poi silenzio».
http://www.lager.it/auschwitz.html Blog: Federazione rom e sinti insieme http://comitatoromsinti.blogspot.it/

Davide Casadio Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme.

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