giovedì 23 gennaio 2014

Un percorso di lavoro, serio, programmato e di Mediazione Culturale


«Variati non può costringere , ma Con un percorso di lavoro, serio, programmato!

i Sinti a fare lavori utili»  «Serve un percorso lavorativo sicuro e stabile che dia l'opportunità alle famiglie di essere autonome E Aim dovrebbe rispettare le normative vigenti» 23/01/2014

VICENZA. Il sindaco Achille Variati è stato molto chiaro sul caso nomadi e bollette, un tema che da alcuni giorni sta tenendo banco tra le fila della politica cittadina: «Segnaleremo i finti poveri alla guardia di finanza - ha ribadito ieri - e chi non accetterà di svolgere lavori socialmente utili non vedrà un euro e nei casi di false dichiarazioni porteremo mamme e figli all'albergo cittadino».
«Ma come è possibile? - si chiede Davide Casadio, presidente dell'associazione Sinti italiani in viaggio per il diritto e la cultura -. Il sindaco Variati non può obbligare nessuno a lavorare, tantomeno un nomade».
Per cui pagare le bollette in cambio di lavori socialmente utili è una condizione che viene rispedita al mittente?
«Direi di sì, ma questo concetto vale per tutti. Nessuno può essere obbligato a lavorare, nemmeno un nomade. E anche per quanto riguarda il volontariato: o lo si fa perché si crede in un'idea, in un principio, altrimenti che senso ha?».
Come uscire da questa situazione?
«Con un percorso di lavoro, serio, programmato, che dia la (...)
Leggi l'articolo integrale sul Giornale in edicola.
Chiara Roverotto 

1 commento:

  1. Al di là delle banalità che tutti ripetiamo, ecco una ricerca seria sul nepotismo accademico all'italiana: http://www.focus.it/scienza/nepotismo-l-accademia-italiana-non-ne-e-immune_C12.aspx

    RispondiElimina